Dall’estate 2022, quando lasciò il Sassuolo da campione d’Europa con la Nazionale di Roberto Mancini, Giacomo Raspadori si è imposto come l’uomo duttile per eccellenza del Napoli. Spalletti prima e Conte poi lo hanno utilizzato in ogni ruolo offensivo: attaccante, esterno, trequartista e persino mezzala. Più che un “Jack”, un vero jolly.
La prima punta è sempre stata occupata — prima da Osimhen, poi da Lukaku — ma Raspadori ha saputo trovare il suo spazio, spesso risultando decisivo nei momenti chiave. Indimenticabile il gol a Torino contro la Juventus che di fatto consegnò a Spalletti il terzo scudetto azzurro. La scorsa stagione, la firma è arrivata con la punizione vincente a Lecce, un’altra rete pesante nella corsa finale.
Giacomino da Bologna si è distinto per serietà e dedizione: mai una polemica, mai un atteggiamento negativo, anche quando restava in panchina per intere partite. Lontano dalle mode e dai riflettori extra-campo, ha lasciato parlare il campo con gol, assist e giocate.
Il suo impegno silenzioso gli è valso la conferma in Nazionale — ora seguita a distanza da Gattuso — e l’ammirazione di Diego Simeone, che non ha esitato a informarsi su di lui tramite il figlio Giovanni. Un calciatore discreto, ma sempre pronto a colpire nei momenti che contano.
Fonte: Il Mattino
