ESCLUSIVA CdS -De Bruyne “CON CONTE FACCIO 25”. “Con lui oltre il sogno”

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Esclusiva KDB: «Porto 24 titoli, punto al venticinquesimo»

 

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«Da avversario ho conosciuto la grande passione dei tifosi Scudetto al primo anno in Italia? Bell’obiettivo ma punto a tutto»

 

È l’acquisto dell’estate: affermatosi con Guardiola, col quale ha vinto tutto, spiega perché ha scelto Napoli in una chiacchierata assai sorprendente

 

K evin De Bruyne scopre di dover parlare prima di pranzo, la priorità assoluta di un uomo dopo un paio d’ore di allenamento stile marines, e spalanca gli occhi: «Now?». Right now, proprio ora. Neanche il tempo di mettere il naso nell’hotel-ritiro di Rivisondoli: facile immaginare cosa gli sia passato per la testa, ha tutta la comprensione del mondo, ma un campione sa palleggiare anche con i suoi pensieri rendendo più facile la vita della squadra. E così, dopo aver sfilato con cura un paio di enormi cuffie bianche e dopo aver concluso la videochiamata familiare che nel frattempo gestiva in sottofondo con assoluta nonchalance, comincia il suo racconto. E quando Kevin parla di KDB, il tempo si ferma: non c’è fretta, niente dribbling, la percezione della pura verità, nessuna distrazione. Neanche quando irrompe Scott. McTominay: gli urla ridendo un «Keeev…» masticando qualche altra inafferrabile parola e passa a riprenderlo con lo smartphone. Gilmour, invece, si avvicina, osserva e si allontana. A seguire arriva il ds Manna, ma è un attimo. Poi click, guarda in camera, meglio là, foto. Un’altra. E lui, impassibile, non perde mai il controllo del pallone. Ladies and gentlemen, un fuoriclasse.
Si rende conto di quanto la gente sia ancora incredula?
«Di cosa?».
 
Di vederla in Italia. Con il Napoli.
«Penso sia bello, ma credo anche di essere solo un calciatore come gli altri miei compagni. Certo, ho giocato un bel po’ di partite e sono tra i più anziani con Di Lorenzo, Politano, Spina e Romelu, ma alla fine sono come tutti. Faccio il mio lavoro e cerco di fare del mio meglio. Stop».

Napoli è una sfida, una scelta di vita o una tappa per vincere ancora?
«Tutte e tre le cose insieme. Onestamente c’erano anche altre opzioni, ma dopo aver parlato con mia moglie e i miei figli ho pensato tra me e me che questa fosse la migliore. Ho valutato tutti i fattori, lavoro e vita, carriera e futuro. Tra l’altro è la squadra che ha vinto il campionato, una squadra incredibile, e avendola sfidata in Champions so cosa si prova: conosco i tifosi, la loro passione e il loro sostegno. Quindi Napoli mi ha trasmesso la sensazione più bella».

 

(SEGUE  INTERVISTA  INTEGRALE)

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