Gustavo Aragolaza (S.C. alla Sanità): «Da fine agosto aspettiamo trecento ragazzi»

«Ecco la scuola del calcio argentino per i giovani di Napoli»

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«L’amore per Maradona qui è profondissimo. Un argentino a Napoli si sente per forza napoletano». Gustavo Aragolaza è nato in Patagonia, «alla fine del mondo», come disse il cardinale Bergoglio nel primo discorso da Papa Francesco dodici anni fa. Ha avuto una vita avventurosa perché, inseguendo il sogno di diventare calciatore, raggiunse l’America senza permesso di soggiorno e venne arrestato. Tre mesi in carcere, poi la libertà e lo sbarco in Italia grazie alla conoscenza con Massimo Cellino, l’ex presidente di Cagliari e Brescia. Gustavo adesso è a Napoli, coordinatore del campus calcistico aperto dalla federazione argentina campione del mondo sul campo San Gennaro dei Poveri al Rione Sanità. Un accordo con la Spaccanapoli Sporting presentato in grande stile con la partecipazione degli ex nazionali argentini Crespo e Denis. Con tutti gli argentini a Napoli è amore a prima vista. Ancor prima di Diego c’era stato Sivori, El Cabezon che aveva infiammato il San Paolo negli anni Sessanta facendo sognare lo scudetto. E dopo Maradona la passione per Sosa e Lavezzi, più recentemente il feeling con Simeone, di cui i tifosi ammirano il cuore che mette in campo nei pochi minuti in cui gioca.

 

I campus dell’Afa sono presenti in dieci Paesi. Due in Italia, a Napoli e Colorno, in provincia di Parma. Quello al Rione Sanità apre ufficialmente il 26 agosto. Spiega Aragolaza: «Auspichiamo l’iscrizione di tanti ragazzi, dai 250 ai 300. Non vi sarà un numero chiuso. I giocatori verranno suddivisi in più squadre, dalla Under 17 ai Piccoli amici. Li addestreremo seguendo i principi del calcio argentino: tecnica e passione, con quella “garra” che ci ha reso famosi nel mondo consentendoci di vincere tre titoli mondiali e di lanciare calciatori che sono diventati tra i più affermati. A cominciare da Maradona Messi, simboli di due generazioni del calcio argentino. Ci siamo associati alla Spaccanapoli Sporting, che aveva già una scuola calcio con duecento iscritti, perché lavorano con un interessante progetto, sia tecnico che sociale, in una struttura bellissima». Che sorge in un quartiere rinato grazie all’impegno dei giovani. «Un quartiere vivo, c’è un bel casino… I ragazzi hanno bisogno di qualcosa in più, anche del calcio, perché lavorare sul campo, all’interno di un gruppo sano, li aiuta a crescere e li allontana dai pericoli della strada, presenti qui come in qualsiasi angolo del mondo. Ecco, il calcio può trasmettere valori importanti che nel tempo si stanno smarrendo: il rispetto, l’onestà, il lavoro di squadra».

 

La tuta della federcalcio argentina, la stessa indossata da Scaloni, il ct che ha alzato al cielo la coppa del mondo nel dicembre 2022, mentre il Napoli si avvicinava a grandi passi verso la conquista del terzo scudetto. Aragolaza si dividerà tra le strutture di Napoli e Colorno per insegnare quella tecnica che tanti calciatori hanno appreso lontano da un campo vero, in erba o sintetico. «Il calcio di strada, che non si gioca più ma che era prezioso perché perfezionava la tecnica». Migliaia di ragazzi iscritti nei campus di dieci paesi, l’obiettivo di Afa International Academy è calcistico e sociale. «Un iscritto al corso in Italia potrebbe andare a giocare dall’altra parte del mondo e fare un’esperienza interessante anche sul piano culturale. C’è già questa interazione che consente di far maturare un atleta e offrirgli un’opportunità. Certo, se poi emerge anche il talento… Magari a Napoli potremmo trovare il nuovo Insigne».

Insigne, la storia che tanti ragazzi napoletani sognano di vivere. Quella di un calciatore che parte dal basso e arriva a giocare da capitano nella squadra del cuore e ad indossare la maglia della Nazionale, partecipando a un Mondiale e vincendo un Europeo. E gli argentini, come i napoletani, sanno regalare magie nel calcio. Racconta Aragolaza: «Io scavalcai un muro per entrare negli Stati Uniti e raggiungere Miami perché volevo realizzare un sogno. E i sogni sono ancora possibili nel calcio. Ho vissuto in sette nazioni, ho conosciuto tanti ragazzi e tutti erano accomunati da questa splendida passione. Il Rione Sanità mi piace molto, la gente qui trasmette un’energia particolare ed è di una straordinaria umanità. Afa International Academy è un progetto arrivato qui in un momento bellissimo, con il Napoli che si avviava a vincere il quarto scudetto».  Fonte: Il Mattino

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