Buon compleanno Napoli! Si avvicina il centenario senza accusare alcun peso

0

Ancora un anno ed la SSCN festeggerà i suoi primi cento anni. Nata infatti il primo agosto 1926, festeggia quest’anno 99 anni di vita, e per la società e i tifosi è festa grande, lo dimostra anche lo striscione esposto stanotte davanti allo stadio Maradona. Il Mattino scrive:

Factory della Comunicazione

Novantanove anni oggi. Il calcio a Napoli si avvicina al traguardo del centenario senza accusare il peso di questo lungo cammino. Il nuovo corso, con i due scudetti festeggiati in 24 mesi, rende felici i tifosi e li rassicura sul futuro del club, fondato il 1° agosto 1926 dal giovane e illuminato imprenditore Giorgio Ascarelli.
Scomparve a soli 36 anni ma lasciando un segno profondo nella storia del calcio. Fondò l’Associazione Calcio Napoli, coinvolgendo 24 soci e assegnando una carica onorifica al calciatore inglese Leslie Minter, che era arrivato nel 1913 dal Chelsea e lavorava in città come vicedirettore della più grande catena di magazzini. Diede un’impronta manageriale, acquistando ottimi giocatori e assumendo come tecnico William Garbutt, vincitore di tre scudetti. Realizzò, primo in Italia, uno stadio di proprietà della società calcistica in soli sette mesi, zona Rione Luzzatti, vicino a quell’area dove De Laurentiis aspira alla costruzione di un suo impianto.
La memoria è un bene da valorizzare, come ha fatto lo scrittore Nico Pirozzi nel libro “Ascarelli una storia italiana”, descrivendo il salto di qualità impresso dal primo presidente azzurro per elevare il calcio meridionale, fino a quel momento «rappresentato dall’inesistenza di una cultura manageriale, dall’improvvisazione e dal dilettantismo, che emergeva dalla lettura dei bilanci». Ascarelli fu anche il primo nella storia a realizzare una plusvalenza, spendendo per Giovanni Ferrari – poi due volte campione del mondo – 6.000 lire e rivendendolo a 12.000.
«Primo agosto pioveva» è il refrain della canzone “Napoli è della gente” scritta dall’ultimo menestrello, Cristian Vollaro, e cantata a squarciagola dai tifosi prima delle partite allo stadio Maradona. Un segno di appartenenza, di quelli che piacciono a Conte, un allenatore moderno ma cresciuto secondo antichi e profondi principi, come quello – a lui caro – della maglia che dev’essere sempre sudata. E sono state divise pregne di fatica che hanno consentito al Napoli di superare nello scorso campionato le traversie nel girone di ritorno e di vincere lo scudetto. La differenza rispetto a due anni fa è che De Laurentiis, l’imprenditore che ha raccolto il club dalle ceneri del fallimento e lo ha riportato ai fasti degli anni Ottanta che sembravano irrimediabilmente perduti, sta investendo tanto perché ha l’ambizione – lui come Conte e il gruppo che lavora a Castel di Sangro – di festeggiare tra dodici mesi il centenario dopo un quinto scudetto e un posizionamento di prestigio in Champions League. Se un club, dai dirigenti ai giocatori, è forte e convinto di sé stesso non deve porsi un limite, soprattutto se in panchina vi è il contributo aggiunto rappresentato da Conte.
Oggi i tifosi, anche i più giovani, ricorderanno sui social questa data, anche se dal punto di vista formale l’Ac Napoli vide la luce dopo l’assemblea indetta il 25 agosto. Così fanno anche nel giorno in cui nacque Maradona e in cui sono stati vinti gli scudetti e la Coppa Uefa. Il Napoli ha vissuto tanti anni difficili, con il momento peggiore rappresentato dal fallimento del 2004, proprio il giorno dopo il 78esimo anniversario. De Laurentiis ha sempre avuto idee chiare su come invertire la rotta, rientrare in serie A e in Europa, tornare a vincere. Dopo i due scudetti il progetto è in espansione, come conferma l’ingaggio di un campione del livello di De Bruyne e di altri calciatori arrivati per lasciare il segno, attirati dalla presenza di Conte e dalla solidità societaria nonché dal tifo che si infiamma anche nei momenti meno felici. E ne ha vissuti pure il Napoli del quarto scudetto: sono state la solidità dell’asse De Laurentiis-Conte e l’impegno della squadra a spingerlo verso il trionfo.
Il 99esimo compleanno azzurro è la festa di coloro che hanno indossato questa maglia e si sono seduti su questa panchina, degli attuali dirigenti e di chi come Ferlaino ha firmato successi di prestigio e ha tenuto con coraggio la Malanapoli lontana dalla squadra negli anni delle guerre di camorra. Di tutti quelli che hanno creduto in una bandiera. È anche la spinta verso la celebrazione del centenario che De Laurentiis e il direttore generale Bianchini organizzeranno in grande stile, saldando ancor di più la città e la squadra”.
Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.