Spagnolo di nascita, serbo di nazionalità: Vanja Milinkovic-Savic ha scelto l’azzurro. IL Mattino lo presenta

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Spagnolo di nascita, serbo di nazionalità: Vanja Milinkovic-Savic ha scelto il Napoli da un po’, da quando già a fine marzo gli emissari di mercato azzurri avevano informato il portiere del Torino della volontà di portarlo a casa. Un affare in via di definizione che regalerà a Conte un secondo (?) alle spalle dell’appena rinnovato Alex Meret di grande carattere, affidabilità e lontano parente di quello visto nei primi anni in A con il Torino.

 

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La gavetta di Milinkovic-Savic

 

In granata, Savic ci arriva già nel 2017 dopo una stagione da rivelazione in Polonia con il Danzica. Prima, però, non era andata troppo bene: nel 2015, infatti, il portiere serbo era arrivato al glorioso Manchester United ma senza mai trovare spazio per problemi con il visto lavorativo necessario per giocare in Inghilterra. Una sliding door di quelle che segneranno la sua carriera, sempre sul punto di esplodere ma mai veramente convincente. Almeno fino all’arrivo in Serie A.

 

L’esplosione al Torino

 

Anche in Italia deve faticare, in realtà: ci mette tre anni prima di convincere i granata a puntare su di lui: andrà in prestito alla Spal, all’Ascoli e brevemente anche allo Standard Liegi senza però mai eccellere. Nel 2020 torna alla base e fa il secondo di Sirigu, prendendo il suo posto nella stagione successiva. E non si ferma più: negli ultimi due anni si afferma tra i portieri migliori del campionato. Solo Svilar, con la Roma, ha una percentuale migliore di tiri salvati (78%) nell’ultima stagione, in cui si esalta con Vanoli. Salvataggi al limite del miracoloso e prestazioni eccellenti, convince così il Napoli e Conte a puntare su di lui.

 

La famiglia: dal basket al calcio

 

Figlio e fratello d’arte, Vanja avrebbe potuto praticare anche altri sport: la mamma, infatti, è stata una professionista di pallacanestro in Spagna. Ma sia lui che il fratello Sergej hanno scelto il pallone, come papà Nikola, calciatore professionista dell’ex Jugoslavia. Ma prima di finire in porta, per Vanja il destino sembrava un altro: ha cominciato la carriera alle giovanili del Grazer in Austria da attaccante. Voleva essere il nuovo Ibrahimovic e invece si ritroverà, vent’anni dopo, nella squadra campione d’Italia a difenderne i pali.

 

Fonte: Il Mattino

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