De Laurentiis ha presentato un progetto al Comune: è pronto a spendere 250 milioni per un nuovo stadio

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L’obiettivo numero uno del Comune di Napoli è evidente: non perdere il Maradona come sede dell’Europeo del 2032. Ma è chiaro anche quello di De Laurentiis: realizzare uno stadio nuovo di zecca, senza pista di atletica, senza i vincoli di un impianto che resterebbe pubblico.

Due progetti che si fatica a pensare possano trovare punti di congiunzione. Almeno per il momento. Ma Edoardo Cosenza, assessore alle infrastrutture pubbliche della giunta del sindaco Manfredi, ammette candidamente che ci sono due idee in campo, poco conciliabili.

«De Laurentiis ha presentato un progetto: è pronto a spendere 250 milioni per un nuovo stadio. Il Comune vuole un Maradona modello Maracanà. Aspettiamo gli ispettori di Figc e Uefa». Non una matassa semplice da sbrogliare. E lo si capisce tra le righe, anche se l’assessore Cosenza – parlando a Radio Crc – lascia intendere che il Comune non intende più fermarsi nel progetto di riqualificazione dell’impianto di Fuorigrotta. «Il Comune sta per finanziare i lavori per il terzo anello che sono ora in fase di progettazione. Non conosciamo bene le tempistiche, ma siamo sicuri che alla fine dei lavori avremo 10.000 posti in più di quelli attuali». Un punto fermo.

 

La scommessa

 

Napoli che ha conquistato la Coppa America di vela non può e non vuole perdere l’Euro 2032. Sanno, al Comune, che sarebbe uno schiaffo che nessuno merita. E Cosenza rassicura: «Siamo prontissimi. Venerdì verranno in città gli ispettori della Uefa: il Comune sta investendo i soldi in modo che lo stadio sia pronto prima degli Europei del 2032 e che abbia la capienza e le caratteristiche necessarie per ospitare le partite». Bisogna fare alla svelta. Ed è chiaro che al Napoli l’idea di un Maradona con i lavori in corso (come Firenze o Udine negli ultimi anni) non fa fare salti di gioia. «La nostra certezza è che punteremo sul Maradona.

Per costruire uno stadio ci vogliono anni, noi stiamo finanziando il progetto perché la nostra priorità è mettere al posto il Maradona. I nostri lavori riprenderanno quelli che sono stati fatti per lo stadio Maracanà di Rio De Janeiro per la ristrutturazione». Poi, inevitabile il riferimento al piano di Aurelio De Laurentiis: «È libero di fare quello che vuole. Lui è un imprenditore, se vuole costruire uno stadio di proprietà lo può fare. Noi abbiamo deciso di andare avanti sullo stadio Maradona, se lui vuole intervenire che ben venga». Senza il Napoli, il rischio è di creare una cattedrale nel deserto: «È un tempio meraviglioso, è il luogo dove ha giocato Diego Armando Maradona e potrà andare avanti anche senza il Napoli. Lo stadio Maradona è un impianto di livello internazionale e può vivere anche solo con le attività che ci sono intorno e con gli eventi che vengono organizzati annualmente». Poi la sorpresa: «Il Napoli ha messo per iscritto che vuole investire 250 milioni per la costruzione dello stadio. Dal mio punto di vista è la metà dell’investimento necessario per la costruzione dello stadio, ma al momento il Napoli ha espresso la chiara volontà di costruire un impianto di proprietà.

Se De Laurentiis vuole investire, lo faccia pure – dice ancora Cosenza – Lui è libero di fare quello che vuole se c’è business per uno stadio nuovo, anche se sono 21 anni che si parla dello stadio e per ora non è mai stato fatto nulla». Poi arriva la stoccata: «Dobbiamo capire quali sono i terreni su cui il Napoli ha manifestato interesse, poiché al momento non lo sappiamo ancora. Se l’area è libera, si può fare. L’importante è che non si tratti dei terreni che il Comune ha destinato per la costruzione del palazzetto dello sport, altrimenti sarebbe un problema». Come è noto, il Napoli ha inviato alla Zes – Zona economica speciale che sta in capo alla Presidenza del Consiglio – il progetto di un nuovo stadio nell’area del Caramanico, zona orientale della città. A Palazzo San Giacomo sono rimasti sorpresi. Nel quartier generale di Dimaro nessun commento ufficiale ma il progetto per un nuovo stadio è la priorità. E De Laurentiis non intende fare passi indietro. Non proprio una scenario rassicurante.  Fonte: Il Mattino

 

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