Da teatro Comunale la seconda conferenza stampa di Dimaro è dedicata alla ciliegina De Bruyne, di seguito le sue parole inviate dal nostro corrispondente Giovanni Gambardella

Fine conferenza e presentazione della maglia con Manna.
Ti abbiamo visto passeggiare per la città, che affiatamento hai trovato, pensi che potrà accaderti quello che è accaduto a Mertens?
“Difficile da dire, in quanto persona sono diverso rispetto a Dries. Io sono più introverso, passo più tempo in famiglia. Capiterò che uscirò la sera ma so che è diverso da quello che ho vissuto prima. Nove anni fa ero con Dries prima di sposarmi, ho fatto un giro in città con Dries e ho visto la differenza. Già si percepiva qualcosa di bello. L’amore che prova il popolo per la squadra, l’entusiasmo, è ammirevole. Un po’ tanto a volte per chi non è abituato ma alla base di questo c’è l’amore.”
In questi anni hai giocato in tutti i ruoli dal centrocampo in su, in questa fase della tua carriera giocherai dove Conte ti chiederà. Ma tu dove preferiresti giocare? Giusto per divertirsi un po’, McTominay già ti ha detto “McFratm”?
“Non credo che i ruoli siano così importanti, i ruoli e le posizioni in campo sono qualcosa che capitano prima della partita stessa, tutto dipende dall’interpresazione degli spazi, anche la posizione del corpo. Dipende dalle situazioni, fase di possesso, non possesso. Il calcio è molto dinamico, cambia, al momento non saprei la posizione migliore. Non parlo ancora italiano, napoletano, ma qualche parola riesco a capirla. Ma ho intenzione di fare lezioni di italiano per imparare la lingua del posto. Quando sarò pronto farò iterviste in italiano. Datemi tempo.”
Quanto ha influito la possibilità di giocare la Champions sulla tua scelta di poter arrivare a Napoli?
“E’ importante perchè la Champions è tra le competizioni più belle al Mondo. Era palese che il Napoli si sarebbe qualificato. E’ bellissima la Champions, non vedo l’ora di poterla disputare con il Napoli e fare un bel percoso”
Guardiola ti ha definito insostituibile, quanto ha contribuito la figura di Antonio Conte sul tuo arrivo e quanto credi possa essere centrale la tua figura per il progetto tecnico?
“Sicuramente aiuta la presenza di un allenatore così forte che assieme ai calciatori ha costruito una squadra campione d’Italia. E’ bello poter lavorare con lui, per lui, ho lavorato per nove anni con Guardiola, ma ogni allenatore ha un proprio stile e credo che tutti gli allenatori più bravi siano fenomenali dal punto di vista tattico e che siano un po’ pazzi come noi. Non credo che la squadra sarà costruita intorno a me, io posso mettere a disposizione la mia esperienza, ma sostanzialmente sono qui per aiutare la squadra. Altri giocatori resteranno più a lungo per una questione di età. Posso aiutare, dare il 100%. Ma servirà la mano di tutti.”
Hai lavorato con Guardiola, esperienza lunghissima. Ora passi a lavorare con Conte, cosa ti ha detto il Mister? Che impressioni ti ha fatto con i suoi metodi e sul lavoro tattico?
“Non ho parlato ancora molto con il Mister, abbiamo fatto un paio di sedute in campo e abbiamo parlato in campo. Lo conosco, ha allenato in Premier, anche se credo usasse una difesa a cinque, diverso dal nostro modulo attuale. Credo che sia un grande segno che sia rimasto a Napoli, è uno degli allenatori più forti degli ultimi dieci anni. Sto cercando di guardarmi attorno, capire cosa fa la squadra. Quando inizierà il campionato dovrò essere pronto, ora sto capendo come funziona la squadra e come lavora lo staff e l’allenatore. Tra cinque sei settimane sarò pronto“
E’ rimasto più sorpreso o intrigato dalla chiamata del Napoli?
“E’ stata la prima volta nella mia carriera nella quale mi sono trovato in una situazione del genere, da parametro zero. E’ chiaro che man mano che avanzava il tempo nella scorsa stagione, iniziavo a sentirmi un po’ stressa. Il Napoli ha presentato il suo progetto come altre società, molto diverso da quanto provato prima. Credo che il Napoli sia stata l’opzione migliore per me da tutti i punti di vista. Restare competitivi, stile di vita, c’è il Sole. Io sono un calciatore e resto competitivo. Voglio dare il mio contributo. Poi arriverà il giorno nel quale cambierò idea e prenderò altre scelte”
Il numero 10 a Napoli è il numero di Maradona. Che emozione è stata avere sul pantaloncino il numero di 10 in allenamento?
“Sono rimasto sorpreso all’inizio perché sapevo che questo numero era stato ritirato ed era di Maradona. E’ stato comunque un onore, ma non credo dia più responsabilità. Nelle società come il Napoli la pressione c’è sempre a prescindere, ma un numero non cambia nulla in questo senso. Maradona ha fatto la storia, ma io sono De Bruyne e voglio fare il meglio per dare gioia ai tifosi“
Il collega Lukaku è coinvolto in questa scelta? Cosa ha detto dopo il tuo arrivo?
“Ho chiamato sia Romelu che Dries per avere opinioni su città, squadra. Mi hanno dato più informazioni ma alla fine è stata una mia decisione, una decisione della mia famiglia. Romelu è rimasto molto contento, lo conosco da quando ho 13 anni, abbiamo anche convissuto. Questo mi facilita, conosco Romelu, qualcuno che possa tradurre e che conosce già allenatore e squadra. Questa però è stata una mia decisione, e quando prendo una decisione sono convito.”
Cosa rappresenta per te, in questa fase della tua carriera, il passaggio in Serie A?
“Ho passato una vita in Premier, ho preso la decisione di lasciare l’Inghilterra e partire. Sarò sempre un giocatore del City, ma ho accettato una nuova sfida. Il progetto del Napoli dimostra che la società vuole investire, da Campione di Italia, sta investendo molto e sta gettando le basi per il futuro. Forse non sono così giovane ma posso dare il mio contributo. Possiamo imparare qualcosa a vicenda, conoscerò un nuovo campionato. Sono entusiasta di scoprire la serie A”
Quali sono le tue aspettative?
“Chiaramente ci sono tante squadre con tante qualità, ma il nostro obiettivo è essere competitivi su tutti i fronti. Chiaramente speriamo di piazzarci bene in tutte le competizioni. Ora è il momento di adattarmi, abituarmi al Napoli. La Serie A è un campionato competitivo, sono entusiasta e tranquillo sono appena arrivato.”
I tre motivi per i quali hai scelto Napoli…
“Penso che dal punto di vista della competitività è il posto migliore per me, è una possibilità di mostrare le mie qualità nel Napoli campione d’Italia. Cambia parecchio rispetto all’Inghilterra, pensavo di avere ancora motivazioni e qualità per poter fare bene in Italia ad alti livelli. Quando il direttore sportivo è venuto a presentarmi il progetto, sono rimasto entusiasta.”
Arriva Kevin De Bruyne, inizia la conferenza
