Tutti i simboli nascosti della città nelle nuove maglie del Napoli, su Il Mattino le spiegazioni

0
Nuova maglia Napoli, tutti i simboli nascosti della città: da Pulcinella alle capuzzelle

Factory della Comunicazione

La maglia away “Sand” 2025/26 della SSC Napoli è un omaggio contemporaneo all’anima della città. Il modello comunicativo della squadra, sin dal terzo scudetto, ha messo al centro una produzione che rilancia in tutti i modi l’idea di come la rinascita degli azzurri e della città vadano di pari passo. La seconda maglia è l’ennesima conferma di un modo di fare “self branding” sempre più vincente e che ha trasformato la squadra nell’idea personificata di un popolo che non si arrende mai e sempre in grado di rinascere.

Nella trama interna della seconda maglia presentata alle 19:26, sono rappresentati undici elementi della cultura partenopea che riguardano il folklore, il teatro e la tradizione storica e culturale del capoluogo. Ogni simbolo è sinonimo di una caratteristica del territorio e, in particolar modo, dei napoletani. Il racconto di una città attraverso una simbologia sempre sul limite tra sacro e profano . Ma quali sono gli elementi presenti all’interno della seconda maglia del Napoli?

La maschera di Pulcinella

Simbolo di astuzia, ironia e capacità di affrontare ogni tipo di difficoltà, il nuovo pattern della maglia rende omaggio alla maschera di Acerra creata dall’attore capuano Silvio Fiorillo nel ‘600 e poi reinventato nell’ ‘800 da Antonio Petito.

Il Sacro Cuore di Gesù

La fede è un elemento trasversale nella cultura partenopea. Anche i meno cattolici subiscono il fascino immortale della leggenda e del mito cristiano in città che, nella maglia, è incarnato nel simbolo del Sacro Cuore. Insomma, l’espressione di una fede profonda, della grazia ricevuta e, soprattutto, un sinonimo di protezione.

 

Il Munaciello

Figura magica, tra le più misteriose ed affascinanti, incarna la tradizione popolare legata agli spiriti domestici al quale, quasi tutti i napoletani, addossano la colpa nel momento in cui qualcosa “scompare” in casa. Un modo per assolversi dalle responsabilità e continuare a credere nel magico.

 

Il curniciello

Amuleto e tradizionale porta fortuna della cultura napoletana, va sempre regalato, ed è uno dei protagonisti indiscussi della seconda divisa. Simbolo di protezione contro il malocchio e racconto della superstizione cittadina.

 

La Fontana del Carciofo

Nella fitta trama della seconda maglia della squadra si scorgono delle foglie, omaggio alla Fontana del Carciofo . Al centro di ogni festa scudetto vissuta da Napoli, è posta al centro di Piazza Trieste e Trento a pochi passi dal Plebiscito. Un racconto di rinascita quotidiana e resilienza che fa parte del DNA della città.

 

San Gennaro

Il miracolo di San Gennaro resta uno dei misteri più affascinanti della fede cristiana. Un episodio che, ciclicamente, si ripete ogni anno ma non ottiene mai una spiegazione plausibile. Il santo, nei secoli, è diventato emblema della fede e della forza del popolo napoletano che si affida ogni anno a lui per ricevere una grazia.

 

L’asso di Bastoni

Icona delle carte napoletane, è rappresentazione di virilità, energia e potere

 

Gli occhi

In molti potrebbero pensare che il riferimento sia ad uno dei detti cittadini più famosi riguardo il malocchio (“L’ uocchie sicche so’ peggio d’ e scuppettate”) quando, in realtà, l’uovo di pasqua è molto più semplice: una metafora di vigilanza, consapevolezza e protezione sulla città.

 

Teste d’aglio

Sempre nel nome della sempiterna scaramanzia made in Napoli tra i motivi della maglia è presente anche la testa d’aglio in segno di lotta al malocchio. Una delle formule più utilizzate dai napoletani per scacciare la fortuna, infatti, recita: “Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia. Corna, bicorna, capa r’alice e capa d’aglio”.

 

Marmo bianco e marmo nero delle chiese

Bianco e nero. Il richiamo è ai pavimenti marmorei , bicolori e geometrici delle chiese monumentali napoletane. Un piccolo omaggio che diventa un racconto della lunga e complessa tradizione artistica napoletana che passa, in particolare, attraverso l’architettura religiosa nella sua maestosità e solennità.

 

Le capuzzelle

A chiudere il viaggio nel folklore napoletano presente nella seconda maglia, ci sono le capuzzelle. Nella tradizione è questi resti era attribuito il potere di esaudire le preghiere di chi le aveva prese a cuore e di loro si curava. Una occasione di riscatto e rinascita che getta le fondamenta nel culto della morte che fa parte della tradizione partenopea da centinaia di anni.

 

Fonte: Il Mattino

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.