Giffoni è diventato, per la giornata, la casa dello sport campano. Cinquanta giovanissimi ambassador hanno incontrato oggi, per l’inaugurazione, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, nel giorno dell’inizio del ritiro di Dimaro per la squadra e dell’ufficialità del talento olandese Noa Lang, ha parlato con i giovanissimi membri del pubblico. Un dialogo diretto, personale e potente che ha visto toccare anche questioni riguardo il centro sportivo, il progetto stadio e la condizione del mondo del calcio.
Lo stadio
Uno degli argomenti affrontati nel corso dell’incontro, in particolare nelle ultime domande “flash” lanciate dai ragazzi, ha riguardato anche la costruzione e il progetto di un nuovo stadio a Napoli. «Fammi cinque domande brevi a cui darò brevi risposte» ha proposto De Laurentiis alla platea di giovani. «Il nuovo stadio fra tre anni» ha dichiarato in maniera molto sintetica. «A Roma non si è parlato attivamente dello stadio. Ho chiesto alla Meloni chi potesse essere un mio interlocutore e se le interessasse l’attenzione di oltre 30 milioni di tifosi che vogliono capire cosa succede nel calcio» ha spiegato. «Bisogna che ce ne rendiamo conto e prendiamo delle decisioni» ha spiegato il presidente.
Il centro sportivo
Anche una domanda posta sulla questione ancora aperta del centro sportivo. «Abbiamo vinto due scudetti con centri sportivi di un certo livello» ha spiegato De Laurentiis. «Abbiamo vinto e abbiamo tirato fuori calciatori inviati ad altre squadre. A noi non manca nulla. Il problema del centro sportivo va inserito in un contesto. Ci sono delle priorità alle quali dare spazio. Noi abbiamo fatto la verifica di 25 siti nei quali fare il centro sportivo» ha detto. «Adesso abbiamo trovato 22 ettari e mezzo. Devo mettermi in macchina per verificare la percorribilità e quali mezzi di trasporto ci arrivino, perché devo capire quale tempo venga sottratto allo stadio da parte di un bambino di 10 e 11 anni, che diventa il principale utente» ha concluso.
Lo sport e il calcio femminile
«Non funziona il sistema, rischiamo di usurare la salute dei nostri calciatori. Ci sono molte cose che non funzionano e che vanno messe apposto» ha chiarito il presidente De Laurentiis. «Qua non ci sono i soldi per fare la serie A, la serie B e la serie C, pensa se ci sono i soldi per il femminile» ha detto rispondendo alla domanda di una giovanissima presente all’interno del pubblico. «Innalzando i costi, hanno fatto danni ma non se ne rendo conto» ha chiarito
«Vivrei a Napoli tutta la vita»
Un passaggio anche sul suo arrivo a Napoli nel 2004. «La prima volta che sono arrivato a Napoli dopo aver comprato la società, in un campetto sulla via marittima dietro la chiesa vidi tre ragazzini che giocavano a pallone. Fermai l’autista per scendere dalla macchina. Uno aveva la maglia del Milan, uno della Juve e uno dell’Inter. Mi rivolsi a loro dicendo: Ma siete napoletani? Non vi vergognate, perché non avete neanche una maglia del Napoli? Il Napoli era dimenticato. Oggi invece i bambini sono gloriosamente dei fedelissimi e attaccatissimi a questa maglia». «È cambiato un mondo – l’osservazione di De Laurentiis -. Che le persone più adulte giudichino da una posizione che io penso sia da sfigati che Napoli sia matrigna, a me fa soltanto arrabbiare e dire “ma forse siete voi che avete sposato una tale condizione”. Io dico sempre: vivrei a Napoli tutta la vita. Non vivrei a NY, non vivrei a Parigi. Se dovessi eleggere tre città dove campare direi Napoli, Londra, Los Angeles» ha detto.
Il sogno Champions League
«Vincere la Champions League entro due anni? Dipende da tutta una serie di circostanze. Dipende da quanto sono forti le altre squadre. Dipende da quanti incidenti uno può avere. Dipende dal sorteggio del calendario e anche dalle capacità dei nostri calciatori e dei nostri allenatori» durante il suo incontro al Giffoni, Aurelio De Laurentiis, ha parlato direttamente anche della possibilità di vincere la coppa del giro di qualche anno.
Fonte: Il Mattino