Cobolli Gigli: “Manna, un rimpianto per la Juventus”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.

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Presidente, partirei dalla vicenda Osimhen. Nei giorni scorsi è stato accostato con insistenza anche alla Juventus. Secondo Lei, la Juventus aveva la forza economica per acquistarlo, convincere De Laurentiis a cederlo e poi sostenere un ingaggio così oneroso?
“Rispondo con tre no alla tua domanda. A partire dal secondo punto: secondo me, De Laurentiis alla Juventus non lo darebbe mai. Inoltre, la Juventus in questo momento non ha la forza economica per sostenere un acquisto così oneroso, né una retribuzione altrettanto importante. Oggi la Juventus deve fare acquisti oculati, non come quelli dell’anno scorso. Servono rinforzi per la squadra, ma senza puntare al supercampione. Non è sostenibile, almeno che l’ingegner Elkann non abbia deciso di cambiare completamente strategia e di lasciare i cordoni della borsa più liberi per operazioni importanti. Credo che Elkann si sia reso conto che il modo in cui la Juventus si è comportata finora non rispecchia quello che era il sogno di suo nonno, un grande tifoso, ma anche un uomo di straordinario spessore, la cui assenza si sente oggi a livello direttivo, non solo nella Juventus.”
Proprio a proposito dei dirigenti, Presidente, le chiedo di Giovanni Manna, attuale direttore sportivo del Napoli. A posteriori, può essere considerato un rimpianto per la Juventus?
“A mio avviso sì. Manna lavorava bene alla Juventus, poi è arrivata l’idea di prendere il ‘mago’ Giuntoli. Anche io, all’epoca, non ero contrario alla sua nomina, voglio essere chiaro. Ma Manna, andato a Napoli, zitto zitto, sta facendo ciò che avrebbe potuto fare anche alla Juventus, se fosse rimasto. Credo che il Presidente De Laurentiis abbia anche cambiato strategia e atteggiamento nei confronti della società e che stia lavorando molto bene con Manna. A posteriori, si può dire: ce l’avevamo in casa, potevamo tenerlo. Potevamo risparmiare un investimento – quello su Giuntoli – che finora non ha dato i risultati sperati. Manna era una persona che aveva anche una buona juventinità.”
Siamo ancora ai blocchi di partenza, mancano due mesi di mercato, ma il Napoli sembra aver anticipato tutte le concorrenti sul mercato. Alla luce di ciò, chi vede come favorita per la prossima stagione?
“Il Napoli sta lavorando bene. È partito prima degli altri. Ha una squadra già rodata, un ottimo allenatore, un presidente che fa solo il presidente – e lo fa bene – e una struttura più snella rispetto a quella di altre squadre. Questa è la mia opinione. Marcia bene, lavora con efficacia, quindi lo considero sicuramente tra i favoriti. Per quanto riguarda le altre, è difficile dirlo ora. Nessuna mi sembra nettamente superiore. L’Inter deve ancora digerire la delusione per la Champions. Il Milan, pur avendo preso un ottimo allenatore, deve essere ricostruito. La Roma, secondo me, può essere un’outsider: ha alle spalle l’esperienza importante di Ranieri e con Gasperini, che dovrebbe avere un’idea di calcio simile, potrebbe fare molto bene. La Roma può diventare un outsider importante nella corsa al titolo. Ma se il Napoli dovesse prendere anche Kean… meglio non parlarne!”
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