Scopriamo chi è Lucca, il gigante che piace a Conte: i costi dell’operazione

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Lorenzo Lucca

Factory della Comunicazione

La carta di identità non mente: 2 metri e 1 centimetro. “Sua altezza” Lorenzo Lucca è un gigante buono, molto buono, soprattutto per fare gol. Piace a Conte e non è un mistero che il Napoli lo segue molto da vicino. Oggi, di lui, scrive Il Mattino:

Lorenzo Lucca – nato a Moncalieri 25 anni fa – è uno tipo niente male. Ha le idee chiarissime su quello che vuole e quando può se lo va a prendere: il fine giustifica i mezzi. Ecco perché nel 2022, quando ha capito che il calcio italiano gli stava stretto, ha scelto di preparare la valigia e sbarcare in Olanda. Qualche presenza (condita da gol) con la squadra giovanile, ma soprattutto l’esordio in prima squadra: primo italiano a riuscirci, primo italiano ad andare a segno con la maglia dell’Ajax. Una squadra nel destino, visto che Ibra è uno dei suoi grandi idoli, insieme a Luca Toni: due bomber, due giganti, due campioni che a modo loro hanno scritto la storia del calcio in serie A. Ora tocca a Lorenzo Lucca, il gigante che avanza a testa alta e con una voglia di fare coinvolgente. A volte anche troppa.

Rigori e litigi

Come accaduto quest’anno nella gara tra la sua Udinese e il Lecce. Calcio di rigore per i friulani, Lorenzo si prende il pallone, lo mette sul dischetto e fa centro. Ma si ritrova ad esultare da solo. Perché di fatto non doveva essere lui il rigorista designato. Il suo “colpo di testa” non va giù all’allenatore Runjaic che lo richiama in panchina dopo 5 minuti dal gol e nell’intervista post partita spiega la vicenda caratterizzata anche dal litigio in campo tra Lucca e Thuavin (rigorista ufficiale). «Noi abbiamo un ordine dei rigoristi. Thauvin è il nostro rigorista principale. In campo c’è stata una discussione tra loro, è stata una cosa prolungata, fin troppo», ha aggiunto l’allenatore a fine partita. «Lucca ha deciso da solo di battere il calcio di rigore e io ho deciso di toglierlo». Tutto chiarito, però, perché già la settimana dopo Lorenzo è ancora titolare.

I gol determinanti

E ci mancherebbe, con i suoi 12 gol ha contribuito in maniera determinante alla salvezza tranquilla dell’Udinese che adesso potrebbe privarsene per davvero. Questione di necessità economica, ma anche di opportunità per il ragazzo che a 25 anni si trova davanti all’occasione della vita. È figlio d’arte, perché suo padre Federico è stato un calciatore negli anni ‘90. Mentre il fratello più piccolo di Lorenzo, Riccardo, anche lui gioca a calcio e di ruolo fa ovviamente l’attaccante. Lucca sa cosa vuol dire il sacrificio, perché è partito dal basso, ha fatto la gavetta, ha giocato (e segnato) in serie C con il Palermo, in serie B con il Pisa prima di emigrare in Olanda per vestire la maglia dell’Ajax. Poi il ritorno in Italia, proprio all’Udinese dove nelle ultime due stagioni è stato un punto di riferimento. Perché Lucca non è solo il classico centravanti che si mette al centro dell’area di rigore e aspetta rifornimenti, ma sa mettersi al servizio dei compagni, si sbatte come un dannato e sa essere prezioso anche in fase difensiva.

I costi dell’operazione

È proprio per via di queste qualità che ha stregato Conte nella gara del Maradona dell’ultimo campionato e adesso Antonio è pronto ad abbracciarlo in azzurro come alternativa offensiva a Lukaku in una stagione che si prevede lunga e piena di impegni per il Napoli. L’operazione da circa 30 milioni è ben avviata e da qui ai prossimi giorni potrebbe arrivare la svolta decisiva.

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