Rino Gattuso guarda al Sud, al cuore caldo del tifo italiano, e sogna di riportare la Nazionale proprio lì dove lui si sente a casa: allo Stadio Diego Armando Maradona. Il nuovo commissario tecnico azzurro ha espresso il desiderio di rimettere piede a Napoli da ct, per sentire ancora una volta il calore di uno stadio che conosce bene, vissuto per un anno e mezzo da allenatore del club partenopeo.
«Sono un terrone dentro», ripeteva spesso Ringhio durante la sua esperienza napoletana, ed è proprio questo legame viscerale con il Sud a spingerlo verso la possibilità di giocare lì una delle prossime gare dell’Italia. Dopo il debutto a Bergamo contro l’Estonia, restano da decidere le sedi delle due sfide chiave di ottobre e novembre: contro Israele e, soprattutto, contro la Norvegia per il primo posto del girone.
Sulla carta, Milano o Roma restano opzioni più tradizionali, ma la spinta emotiva del ct e il precedente di Italia-Inghilterra del marzo 2023 — voluta fortemente da Gravina e De Laurentiis — fanno capire che l’ipotesi Napoli è tutt’altro che remota. Allora finì con una sconfitta (2-1) e tribune a mezzo servizio, ma l’impatto emotivo fu fortissimo: le immagini di Maradona sui maxischermi e la passione della città colpirono anche Gattuso.
C’è però un ostacolo: l’impianto di Fuorigrotta potrebbe essere presto oggetto di lavori di ammodernamento che ne limiterebbero la disponibilità. Una contraddizione che fa discutere, considerando che lo stadio è regolarmente omologato per le gare di Champions League. Ma la missione di Gattuso resta viva: portare l’Italia nel tempio di Diego, magari per un’amichevole prima di volare verso gli Stati Uniti.
I primi passi di Ringhio
Il legame con Napoli resta forte anche nei suoi primi giorni da ct. Gattuso non esclude visite nei centri sportivi di Castel Volturno o nei ritiri estivi a Dimaro e Castel di Sangro — che lui stesso contribuì a inaugurare come sede del precampionato azzurro. Il tempo stringe: settembre si avvicina e servono risultati subito, senza esperimenti o rodaggi.
Il blocco Napoli
Con Antonio Conte resta un rapporto di lunga data, e inevitabilmente il blocco Napoli finisce al centro dei pensieri del nuovo ct. Gattuso punta su Di Lorenzo, Buongiorno, Politano e Raspadori. E ha già messo gli occhi su Marianucci, il giovane talento che vuole conoscere da vicino. Nessun alibi, nessun tempo da perdere: la sua Italia deve essere pronta dal primo minuto. I primi contatti con i giocatori sono già avvenuti: in molti si sono detti subito disponibili, a cominciare da Meret, Politano e soprattutto Di Lorenzo — uno dei simboli del suo Napoli.
Fonte: Il Mattino
