Il monte ingaggi del Napoli cambierà, appare certo, anche se alcuni club, tipo Inter e Juve appaiono ancora non raggiungibili. “Meno male che la classifica della serie A non la fanno gli stipendi”, scrive oggi il CdS…ed aggiunge: “Con l’ingaggio di De Bruyne, dopo quello di Lukaku, Aurelio De Laurentiis compie un altro ritorno al futuro: era dai tempi di Ancelotti che non veniva fatto un salto in avanti così importante sotto il profilo dell’impatto degli stipendi sul fatturato. Dopo Carletto, solo sforbiciate. Il patron non ha dato a Manna il mandato per comprare le figurine per completare un album. Per questo la ricerca deve tener conto dei tradizionali parametri del Napoli: uno stipendio non superiore ai 7 milioni di euro lordi complessivo. Ma un tetto c’è, un limite al di là del quale non si può andare: 105 milioni. Senza eccezioni. Non è una cifra da austerity, ma serve per dare il conto delle operazioni che si aspetta il Napoli. Sulla carta potrebbe andar via Simeone (3,3 milioni), Aguissa (3,8 milioni), Lobotka (3,9 milioni): questi sono i perimetri di riferimento, salvo poi le eccezioni. Che possono anche capitare. Come per De Bruyne, dove però non ha inciso il costo del cartellino. Visto che il belga è arrivato a parametro zero e viene iscritto a bilancio con un valore patrimoniale di circa 22 milioni di euro.”
