Il Mondiale per Club, l’intossicazione dei giocatori della Salernitana e l’acquisto di Marianucci secondo Pasquale Salvione

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.

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Direttore, ieri c’è stato questo exploit del Bayern nella Coppa del Mondo per Club: 10-0 contro l’Auckland City. Le chiedo: non sarebbe stato forse più opportuno dare maggiore spazio alle squadre europee, piuttosto che a club provenienti da Nazioni e continenti dove il calcio non è propriamente lo sport nazionale?

“Era una domanda retorica… È ovvio che queste prime battute non ci stanno regalando un Mondiale per Club esaltante o avvincente. Anche guardando le prossime partite, almeno sulla carta, ce ne sono poche davvero equilibrate. Probabilmente, il ragionamento su una differente ripartizione delle partecipazioni tra club europei e quelli degli altri continenti era una soluzione migliore. Evidentemente, le valutazioni fatte dalla FIFA in fase di organizzazione di questo nuovo torneo – ricordiamo che questa è la prima edizione – sono state un po’ superficiali. Lo spettacolo, secondo me, ne paga le conseguenze. Vediamo se ci sarà qualche correttivo in futuro, ma finora il divertimento è stato davvero poco.”

Direttore, chiudiamo per un attimo il capitolo Mondiale per Club e torniamo ai problemi di casa nostra. Parlo di problemi perché ieri la Salernitana ha perso 2-0 contro la Sampdoria nell’andata dei playout. La Salernitana recrimina sul fatto che la Samp fosse già retrocessa e sia stata poi ripescata per i playout a causa della penalizzazione inflitta al Brescia. Da che parte si schiera?

“Prima di tutto, non so se venerdì si riuscirà a giocare il ritorno, viste le notizie arrivate stanotte sull’intossicazione dei giocatori della Salernitana. Pare che siano stati in molti a dover essere ricoverati al ritorno a Salerno, quindi la situazione è davvero incredibile. Rispetto a quello che dicevi sulla giustizia sportiva, sì, è una situazione venuta fuori un po’ a scoppio ritardato. In questo caso, la vicenda ha prodotto dei verdetti che hanno stravolto quanto successo sul campo. Questo è solo uno degli ennesimi episodi di una giustizia sportiva che fatica a risolvere i problemi con tempi adeguati. Quando accadono cose del genere, resti davvero senza parole.”

Parliamo adesso dei temi della prossima Serie A. Il Napoli ha chiuso due colpi nella scorsa settimana: uno passato un po’ in sordina, ovvero Luca Marianucci ex Empoli, e un altro presentato con grande enfasi, ovvero Kevin De Bruyne. Proprio sul belga: secondo lei può ancora fare la differenza in Serie A?

“Penso che sia un giocatore capace di fare la differenza anche stando fermo in campo. È di una qualità e di un’intelligenza calcistica che pochi hanno avuto negli ultimi anni, potremmo dire che quasi non abbia avuto rivali. Se fai la differenza in un club come il Manchester City – una delle squadre più forti degli ultimi 10-15 anni – evidentemente qualche qualità ce l’hai. Mi sembra che abbia tanta voglia di mettersi in gioco. Lo abbiamo sentito anche nelle sue prime parole: ha entusiasmo, ha voglia di sposare la causa del Napoli. Questo è un fattore importantissimo. Se ci mettiamo a discutere il valore del giocatore, perdiamo solo tempo. Dal punto di vista della carica e della disponibilità a mettersi al servizio della squadra, i presupposti mi sembrano davvero importanti. Il binomio perfetto, secondo me, per rendere al meglio. Ora la curiosità più grande è capire come Conte deciderà di utilizzarlo, perché le possibilità sono tante. Come ha detto lui: ‘Sono un sarto, devo riuscire a cucire il vestito perfetto per i miei calciatori’.”

L’acquisto di Marianucci, come dicevamo prima, è passato troppo in sordina. Questo ragazzo ha le caratteristiche per ritagliarsi uno spazio importante, o è stato preso inizialmente solo come sostituto numerico di Rafa Marin?

“È un giocatore bravo, promettente, con un futuro. Però è bene ricordare che con Conte bisogna meritarsi tutto. Mi aspetto da lui un percorso di crescita all’interno del gruppo, come è giusto che sia per un ragazzo così giovane. Credo che sia fortunato ad avere Conte come allenatore: è la guida ideale per maturare in una squadra importante come il Napoli. Mi sembra un ragazzo con la testa sulle spalle e tanta voglia di crescere. Poi certo, sul minutaggio e l’impiego reale, dipenderà molto da come Conte gestirà le competizioni. L’anno scorso abbiamo visto un Conte diverso rispetto a quello che dovremo aspettarci ora, perché con più impegni servirà una rosa profonda e più rotazioni. Per questo penso che anche per Marianucci ci sarà spazio.”

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