KDB DAY
Un colpo a parametro zero magistrale per il Napoli, in questo momento terra di scudetti con un appeal internazionale e un fascino
paragonabile agli storici casati del calcio italiano; ma anche una delizia per gli appassionati e un arrivo che influirà sull’intero movimento calcistico italiano: De Bruyne ha segnato l’ultimo ventennio dall’alto di una classe infinita e un calcio d’artista, e fa parte di diritto della lista dei migliori cento giocatori di tutti i tempi. Anche molto ben piazzato. L’incredulità mista al timore di chi ha paura di essere (così) felice che ha accompagnato il popolo azzurro sin da quando il nome di Kevin è stato accostato al Napoli, sono svanite alle 10.16 di ieri. A Villa Stuart, la clinica della Capitale che ospita le visite mediche tinte d’azzurro: sbuca Kdb e i duecento tifosi in adorazione impazziscono. Letteralmente. Come se avessero visto un marziano, appunto. Con lui ci sono il padre Herwig e due membri dell’entourage; il responsabile scouting Micheli; i dottori Canonico e De
Luca; l’alfiere dell’ufficio stampa Lombardi; il gruppo dei social guidati da Palma; l’uomo del club Mennone. Un piccolo plotone. Manca Giovanni Manna, l’inventore di uno dei colpi più importanti della storia del club, candidato all’Oscar della stagione: è in Spagna, ma questa è un’altra storia.
Dopo quasi quattro ore, alle 13.44, i due van neri della società abbandonano la clinica: visite completate e superate. Destinazione via Ventiquattro Maggio, casa De Laurentiis: i due “mister De” faccia a faccia, firma sul biennale con opzione sul terzo anno, foto, abbracci. «Ciao tifosi del Napoli, sono Kevin e voglio dirvi che non vedo l’ora di unirmi alla squadra. So quanto sostenete il club in ogni momento. Ci vediamo presto e forza Napoli!», le prime parole social di De Bruyne. Pronto a ritrovare anche il suo amico nazionale Lukaku, sornione in queste settimane di trattativa, però felice: fiumi di cioccolato belga finissimo sul babà napoletano. Più Belgio che mai.
Fonte: CdS
