Da De Bruyne a Crasson, i 7 diavoli azzurri dei Paesi Bassi
Il nuovo arrivato è il settimo belga nella storia del club azzurro. Alcuni hanno scritto la storia, altri invece sono passati senza lasciare il segno. Da “Ciro” Mertens a Crasson. C’è anche chi ha giocato soltanto 21 minuti..
I diavoli “azzurri”

Napoli sogna in grande. Dopo il quarto scudetto ecco il colpo De Bruyne. Il fuoriclasse belga arriva sotto il Vesuvio dopo aver vinto tutto con il Manchester City: 6 Premier League, 1 Champions League, 1 Mondiale per Club, 1 Supercoppa europea, 2 FA Cup, 5 Coppe di Lega, 3 Community Shield. In totale fanno 19. Con i cityzens in nove stagioni ha collezionato 422 presenze, 108 gol e 177 assist. Cifre monstre per uno dei centrocampisti più forti della storia che a quasi 34 anni ha scelto Napoli e Conte per continuare a brillare. Sulla scia degli altri belgi, trasferiti nella città partenopea con alterne fortune. Ecco chi sono i diavoli “rossi” nella storia del Napoli.

Fortemente voluto l’estate scorsa da Antonio Conte, che lo aveva già allenato all’Inter, Romelu non ha deluso le aspettative. Dopo i nerazzurri, il belga concede il bis tricolore alla sua prima stagione in azzurro, totalizzando 36 partite in campionato, impreziosite da 14 gol e 10 assist. Mai il belga aveva raggiunto la doppia-doppia in carriera. I numeri e la leadership dentro e fuori dal campo lo consacrano come uno degli uomini copertina di questa stagione. A Napoli ha ritrovato motivazioni, affetto da parte della tifoseria e la guida tecnica ideale per tornare ai massimi livelli. A 32 anni ha saputo adattarsi e reinventarsi dimostrando di essere ancora decisivo come pochi in Serie A. Più forte delle difficoltà iniziali Lukaku ha fatto di tutto per tornare a vincere. Obiettivo raggiunto.

Arrivato nel gennaio 2024 per 20 milioni di euro dall’Hellas Verona non è mai riuscito a incidere in azzurro. L’attaccante, classe 2000, ha vinto uno scudetto collezionando 18 presenze di cui soltanto una da titolare, in casa contro il Lecce alla nona giornata. Per il resto soltanto spezzoni di gara con Conte che ha spesso preferito fare altre scelte sulla fascia destra. Il bilancio del suo anno e mezzo a Napoli è di 35 presenze e 3 gol, di cui due in Coppa Italia (doppietta contro il Palermo a fine settembre). Troppo poco per un investimento così oneroso.

Dries Mertens è molto più di un ex giocatore per Napoli: è una sorta di figlio adottivo. Arrivato nell’estate del 2013 dal PSV Eindhoven per circa 9 milioni di euro per volere di Rafa Benitez, in punta di piedi, è diventato il miglior marcatore di tutti i tempi del club con 148 reti, superando mostri sacri come Maradona, Cavani e Hamsik. Nei suoi nove anni in maglia azzurra ha collezionato 397 presenze, con 93 gol in Serie A, 28 in Europa e 27 tra Coppa Italia e Supercoppa. La svolta sotto la guida di Sarri: da esterno a falso nueve, diventando un attaccante letale in grado di segnare e far segnare con continuità. “Ciro” ha vinto due Coppe Italia (2014, 2020) e una Supercoppa Italiana (2014). Dal 6 giugno è diventato anche cittadino onorario di Napoli. Ciruzzo cuore di Napoli.

L’esperienza del centrocampista belga dura solo 6 mesi. Sbarcato a Napoli nel gennaio 2024 con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 11 milioni dall’Aston Villa, il classe ’95 fa ritorno a Birmingham a giugno collezionando appena 21 minuti in tre partite, non riuscendo di fatto a trovare spazio né con Mazzarri né con Calzona. Oggi gioca nell’Anderlecht, in Belgio. A Napoli poco più di una meteora.

Forse in pochi si ricorderanno delle sue gesta napoletane visto che ha disputato appena due gare con la maglia azzurra, nella stagione 2004/2005 in Serie C1, il primo anno dell’era De Laurentiis. Arrivato in prestito dall’Udinese il portiere belga torna in Friuli la stagione successiva chiuso dal duo Belardi-Gianello. A fine 2013 chiude la sua carriera agonistica allo Charleroi, senza mai esordire con le “zebre”, all’età di 34 anni. Nel luglio del 2014 inizia la sua carriera come direttore sportivo. Dopo l’esperienza di cinque anni al Montreal in MLS, terminata a maggio 2024, oggi è tornato in patria, all’Anderlecht.

Arrivato dall’Anderlecht nel luglio del 1996 con Gigi Simoni in panchina, ha disputato due stagioni in azzurro collezionando 51 presenze, di cui 44 in Serie A e arrivando in finale di Coppa Italia 1997, persa contro il Vicenza. Giocatore duttile ha ricoperto vari ruoli, dal difensore centrale al terzino di destra e di sinistra fino a mediano. Nazionale belga, ha esordito con la maglia dei diavoli rossi nel maggio del 1991 segnando il suo primo e ultimo gol contro il Galles nelle Qualificazioni Mondiali del 1997. Ex compagno di squadra di Massimiliano Allegri, recentemente ha detto che due anni a Napoli valgono come dieci in Belgio. Nostalgia canaglia. Fonte: Gazzetta
