Nel 1505, Giorgio Barbarella – Giorgione, per la storia dell’Arte che sarà – non stava sicuramente pensando a Antonio Conte mentre dipingeva “Ritratto d’uomo in armi”. Una delle sue opere più famose, oggi conservata al Museo delle belle arti di Vienna. Anche se la posa potrebbe ricordare gli ultimi mesi dell’allenatore azzurro verso lo scudetto. Di certo, l’artista di Castelfranco non ha pensato che cinquecento anni dopo, a poca distanza da casa sua, sarebbe sbocciato un altro talento.
Stavolta del pallone, che pur sempre arte è. Tecnicamente, in realtà, Yunus Musah è nato a New York. «Sì, ma solo per caso», anche se quel caso gli cambierà la vita più tardi. La gente di Castelfranco, però, ne rivendica la paternità con quell’orgoglio proprio che solo ai compaesani, e pure il centrocampista che sta per diventare azzurro ricorda con piacere i dieci anni passati in Veneto. Classe 2002, Musah sta per diventare la nuova freccia della mediana di Conte. 23 anni ancora da compiere e già tre vite vissute: da giovane italiano con origini ghanesi, poi da londinese acquisito per le esigenze della famiglia, quindi da calciatore professionista e globetrotter, prima in Spagna e poi in quell’Italia che conosceva bene. Ma con addosso poi sempre la maglia degli Usa.
Fonte: Il Mattino
