Napoli: dopo Juan Jesus, anche Alex Meret continuerà in azzurro

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 Secondo quanto riportato da Il Mattino, il portiere friulano sarà ancora il punto di riferimento tra i pali di una squadra che, con il tempo, è diventata casa sua. Sulla maglia c’è ancora lo scudetto, simbolo di un’impresa vissuta da protagonista. Curiosamente, nei primi due titoli della storia del Napoli il titolare tra i pali era cambiato: nel 1987 toccò a Garella, nel 1990 a Giuliani. Eppure c’è un’eccezione che lega passato e presente: Raffaele Di Fusco, storico secondo, vinse anche lui due scudetti, giocando una partita nel primo (ad Ascoli) e due nel secondo (contro Bologna e Lazio).

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Per Meret, però, è qualcosa di più: è un viaggio nel tempo. Un salto nella storia azzurra. Dal ritiro della Nazionale, racconta di “emozioni indelebili”, perché quelle immagini della festa scudetto sono ancora vivissime dentro di lui. E adesso Meret afferra l’eredità di giganti come Sentimenti II, Bugatti, Castellini.

Alex è pronto a scrivere una pagina importante della storia del Napoli, cercando di raggiungere – e magari superare – i grandi portieri che l’hanno preceduto. Con le sue 212 presenze, è sempre più vicino a diventare una bandiera. Durante i lunghi mesi di trattative, ha riflettuto a lungo, valutato opzioni e scenari. In azzurro dal 2018, è il portiere più costoso dell’era De Laurentiis, e rincorre ora i numeri di Sentimenti II (235 presenze in 12 stagioni) e Di Fusco, eterno secondo ma sempre presente.

Eppure Meret non ha mai voluto lasciare Napoli. Nonostante la possibilità di svincolarsi a parametro zero, ha scelto di restare, per riconoscenza verso il club che gli ha permesso di conquistare uno scudetto, di giocare la Champions e di arrivare in Nazionale, con cui ha vinto anche un Europeo. Il suo rinnovo per altri due anni è un gesto d’amore, un patto autentico con la maglia azzurra. E nella prossima stagione supererà anche la longevità in maglia partenopea di due icone come Koulibaly e Mertens, entrambi rimasti otto stagioni.

I SUOI COMPAGNI DI REPARTO

Il debutto in azzurro risale all’8 dicembre 2018, contro il Frosinone, sotto la guida di Carlo Ancelotti. Dopo un infortunio al braccio in estate, Meret cominciò il suo percorso in salita. Ora tocca al nuovo direttore sportivo, Giovanni Manna, risolvere la questione del secondo portiere. Un ruolo che, con la Champions, potrebbe diventare ancora più rilevante.

Antonio Conte ha mostrato apprezzamento per Simone Scuffet, che si è fatto notare nel pareggio contro il Bologna. C’è poi la questione Caprile: con il Cagliari c’è stato uno scambio di prestiti, ma i rossoblù vorrebbero tenerselo. In questo caso, Scuffet potrebbe restare anche il prossimo anno.

Sul fronte mercato, i nomi non mancano. Piace Vanja Milinkovic-Savic del Torino, ma anche Mile Svilar della Roma, legato ai giallorossi fino al 2027. Tuttavia, finché le panchine di Roma e Torino non saranno definite, ogni discorso resta in sospeso. La Roma, con il nuovo ds Ghisolfi, considera Svilar cedibile solo per offerte attorno ai 50 milioni di euro. Attenzione anche a Zion Suzuki, rivelazione del Parma.

In ogni caso, tutto riparte da Alex Meret. Un ruolo, quello del portiere, sempre sotto la lente delle critiche. E anche lui non ne è stato immune. Ma oggi, con un nuovo contratto e una nuova stagione davanti, si prepara a difendere – ancora una volta – la porta del Napoli.

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