Ciro Vitiello a Napoli vive in Largo degli Artisti nell’appartamento in corrispondenza del volto di Maradona nel murales più famoso d’Italia. “La apriamo solo all’alba e la sera. Qui sotto, prima che partisse per Parigi, ho visto Kvara in ginocchio”
La finestra più ammirata d’Italia è al secondo piano dell’enorme palazzone di via Emanuele de Deo, civico 46. Affaccia su Largo Maradona, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Di solito resta sempre chiusa. Venerdì 23 maggio alle 22.48 però è stata fatta un’eccezione: “Abbiamo spalancato gli infissi mostrando a tutti lo scudetto gigante con il numero 4”. Ciro Vitiello vive nella casa del famosissimo murales di Diego insieme alla famiglia. In una delle stanze, in corrispondenza del bagno, le tapparelle verdi non ci sono più. Sono state sostituite da due ante di legno su cui è rappresentato il volto della leggenda argentina: “Ho acquistato l’appartamento nel 2006, ma il disegno era rovinato e scolorito. Dieci anni dopo Salvatore Iodice, un falegname del quartiere, ha deciso di restaurarlo. La finestra c’era già, mi ha chiesto di non aprirla. Lo facciamo soltanto all’alba e di sera. Ho accettato perché sono tifosissimo del Napoli e di Maradona”. Grazie a una gru e ad alcune vernici di scarto, dopo due giorni di lavoro, l’opera ha ripreso vita: “Nessuno si aspettava questo successo. Largo degli Artisti è diventato il secondo luogo più visitato del Paese dopo il Colosseo, ci sono oltre 6 milioni di turisti ogni anno. Tutto grazie a Diego”.
Da Buenos Aires per quella finestra

Il murales è uno dei simboli di Napoli nel mondo. Tifosi e curiosi si ritrovano ogni giorno per scattare foto e passeggiare tra le vie dei Quartieri Spagnoli. Come due anni fa, anche stavolta tutto è colorato d’azzurro. Ci si ferma nella piccola piazza per girovagare tra le bancarelle e perdersi tra i cimeli custoditi ai piedi di Diego: “Tutto è cominciato il 25 novembre 2020, quando è stata organizzata la veglia per la morte di Maradona. C’erano migliaia di persone. I video hanno fatto il giro dei social. Poi è arrivata la vittoria dell’Argentina al Mondiale, il terzo scudetto degli azzurri, ora il quarto. Ormai chiunque passi in città deve osservare quest’opera d’arte”. Ciro gestisce un negozio di alimentari nel quartiere, di richieste speciali ne ha avute tante: “Qualche tempo fa è entrato in salumeria un ragazzo di Buenos Aires. Conosceva la storia della casa, mi ha chiesto di far affacciare suo zio dalla finestra, era arrivato dall’Argentina soltanto per questo”. E ancora: “Un’anziana donna, amica di famiglia, era molto malata. Da grande tifosa del Napoli aveva espresso come ultimo desiderio quello di vedere finalmente la parte nascosta del murales. È stata felicissima quando le abbiamo aperto la finestra”. A Ciro hanno anche offerto anche di farsi pagare per fare il tour della casa e permettere ai turisti di affacciarsi, ma ha sempre rifiutato. Se qualcuno glielo chiede, occasionalmente, dice di sì. Ma per pura cortesia.
Un sogno davvero speciale

I lavori DEL RESTAURO
Quel Diego alto dieci metri che veglia sui Quartieri Spagnoli è stato realizzato da Mario Filardi, un ragazzo della zona, nel 1990 per il secondo scudetto del Napoli. In quel periodo, sulla facciata esterna del palazzo di via Emanuele de Deo la finestra non esisteva: “È stata aggiunta dopo, probabilmente dai precedenti proprietari. Quando ho acquistato l’appartamento abbiamo dichiarato che noi non c’entravamo nulla”. Fino al 2016, l’attuale Largo degli Artisti era un parcheggio di auto abbandonate: il murales rovinato dall’incuria e dal tempo. “Se quel giorno avessi detto no a Salvatore, magari tutto ciò non sarebbe mai nato. Su quella finestra doveva tornare a esserci il viso di Diego”. Un anno dopo, l’artista argentino Francisco Bosoletti ha ritoccato i contorni del volto di Maradona e disegnato accanto la Pudicizia di Sansevero. “La piazzetta è diventata un museo a cielo aperto. C’è gente a ogni ora, dormire non è mai semplice. Durante la festa per il terzo scudetto, in mezzo alla folla, c’era anche un ragazzo in carrozzina insieme al papà. L’ho notato e sono andato a chiedergli se avesse voluto osservare quella marea azzurra da un punto di vista privilegiato. Si è affacciato pure lui dalla finestra, ci sentiamo e ancora mi ringrazia”.
L’omaggio di Kvara

La tappa in Largo Maradona è fissa non soltanto per appassionati e turisti. In questi anni ci sono passati giocatori del Napoli, avversari, tifosi vip. Tutti vogliono una foto con Diego: lo scorso novembre per il quarto anniversario della morte del D10S sono arrivati ai Quartieri anche capitan Di Lorenzo, mister Conte e il presidente De Laurentiis: “Chi vuole davvero vivere le emozioni di questo luogo – racconta Ciro – ci viene di notte. Prima che partisse per Parigi ho visto dalla finestra Kvaratskhelia inginocchiarsi davanti al murales. Lontano dagli occhi dei curiosi mi è capitato di notare anche Mertens, Hamsik e Politano”. Nel quartiere, nessuno sa se Maradona si sia mai fermato in via Emanuele de Deo per osservare quel disegno che Napoli gli ha dedicato nel 1990. Ciro, da grande tifoso, sogna di ospitare a casa uno dei protagonisti del quarto scudetto: “Magari stavolta ci affacciamo insieme con il trofeo”. L’unico buon motivo per aprire quella finestra così speciale.
FONTE: GAZZETTA
