L’archeologo Gabriel Zuchtriegel, è stato intervistato nell’edizione odierna de ‘Il Mattino’ e ha parlato dello Scudetto vinto dagli Azzurri e della città di Napoli.
Ecco un’estratto della sua intervista:
“Il calcio a Napoli è un’esperienza unica e così in questa città magica lo scudetto si trasforma in un’occasione di inclusione: tutti possono partecipare, chiunque è investito di gloria, ognuno si può sentire napoletano con orgoglio e festeggiare insieme agli altri, pure chi non è ufficialmente figlio di questa terra. L’ho capito due anni fa e lo comprendo con più forza nei nuovi giorni di festa che viviamo. Questa città fa diventare suo anche chi qui non è nato. Qualche esempio? Maradona è stato un napoletano, Goethe pure lo è stato durante il suo viaggio in Italia, lo stesso Dioniso lo è, quella divinità di cui poco tempo fa, qui nel parco archeologico di Pompei, abbiamo scoperto l’affresco con baccanti e satiri trionfanti. Un rinvenimento che ha fatto il giro del mondo e a cui ho pensato nel momento del trionfo calcistico: oggi mi pare un segno che è servito ad annunciare il traguardo e la festa spontanea di venerdì scorso.”
Questa città fa sentire a casa chiunque
“E vorrei sottolineare che non è solo una suggestione, Napoli nasce come una città greca, come si sa, ed è greca ancora oggi. In questo senso lo scudetto vinto dal Napoli è, per me, essenzialmente il trionfo della vita indistruttibile, della «zoè», ovvero «vita» in greco antico, che è più del mero «biòs» che corrisponde alla vita in senso biologico. Questa che si sprigiona nell’ultimo periodo è la gioia di esistere e essere riconosciuti come un «qualcosa di altro, di grande e di visibile», come dicono le baccanti di Euripide nella tragedia omonima, parafrasando quasi il fregio pompeiano recentemente tornato alla luce, ma anche l’esperienza della magnifica vittoria sportiva a cui abbiamo assistito.”
FONTE: IL MATTINO
