C’erano giorni in cui i cori di disapprovazione sovrastavano le note dell’inno. C’erano momenti, nemmeno troppo lontani, in cui in tanti avrebbero voluto vedere Aurelio De Laurentiis lasciare Napoli. Era l’epoca del “pappone vattene”, delle proteste accese, degli “A16“, delle spaccature evidenti tra la società e una parte del tifo. Il presidente, accusato di non amare davvero questa città, di non investire a sufficienza, di pensare solo al bilancio. Sembrava sul punto di mollare. Ma non lo ha fatto.
Oggi, invece, siamo qui a raccontare un’altra storia. Un paradosso che solo il calcio sa scrivere: l’uomo che secondo alcuni avrebbe dovuto lasciare tutto, ha invece raddoppiato. Ha raddoppiato gli scudetti: da due a quattro. Un risultato che rimette in discussione giudizi troppo affrettati, slogan vuoti, visioni miope. E lo fa nella maniera più rumorosa: con il tricolore cucito addosso.
De Laurentiis, nel bene e nel male, ha trasformato il Napoli in un brand solido, internazionale. Ha portato il club dalla Serie C all’élite europea, passando per Lavezzi, Hamsik, Cavani, Higuaín, Sarri, Spalletti, Osimhen, Kvara e altri. Ora l’ennesimo trionfo. Lo ha fatto a modo suo, con uno stile spesso divisivo, ma con una coerenza che oggi torna prepotentemente sotto i riflettori. Non è mai stato un presidente da abbracci facili o dichiarazioni populiste, ma ha sempre avuto chiaro il progetto: rendere il Napoli stabile, competitivo, vincente.
Chi oggi festeggia, chi piange di gioia sotto un cielo azzurro che sa di rivincita, dovrebbe ricordare cosa si diceva solo qualche anno fa. Quando si parlava di “fine di un ciclo”, di disamore, di distacco insanabile. E invece no. De Laurentiis non ha lasciato. Ha rilanciato. Ha fatto quello che in televisione si chiama “raddoppiare”.
Non è un presidente perfetto. Ma forse, in una piazza come Napoli, un presidente perfetto non esiste. Esistono però i risultati. E quelli, oggi, parlano per lui. Sta a ognuno decidere se continuare a giudicare l’uomo o iniziare a riconoscere il costruttore, il produttore di sogni che, al netto di ogni critica, ha riscritto la storia di questo club.
In fondo, tra lasciare e raddoppiare, De Laurentiis ha scelto Napoli. Ancora una volta.

