Il presidente al Tg1: «Con Conte c’è rispetto e affetto Ma bisogna stare bene in un certo ambiente…»

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I l giorno dopo il trionfo è coinciso con il suo 76° compleanno. «Il primo regalo? Me l’ha fatto mia figlia Valentina: la maglia del Napoli con la scritta “Campione d’Italia”».

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Aurelio De Laurentiis avrà dormito poco, come tutti i tifosi azzurri. È stata una notte lunga, intensa, cominciata con la festa sul prato del Maradona e proseguita tra le strade della città. Ieri mattina, dopo aver lasciato l’hotel sul Corso Vittorio Emanuele insieme alla famiglia, il presidente è partito in barca alla volta di Ischia, dove ha celebrato il compleanno indossando con orgoglio la maglia azzurra. La festa s’è svolta a Lacco Ameno, in un hotel di lusso che il presidente conosce bene e tra gli invitati c’era pure Antonio Conte.

 

Foto calcionapoli 1926

 

IL MATRIMONIO. Poi, la domanda più attesa, gli è arrivata in serata, prima della festa, in un’intervista al TG1: il futuro di Conte. «In un matrimonio uno non vuole mai sapere se la moglie o il marito metterà le corna, ognuno spera che sia rispettoso del contratto in essere. Il problema è che uno deve stare bene in un certo ambiente, se non sta bene, com’era successo con Spalletti, allora deve cambiare aria. Con Conte c’è rispetto reciproco, affetto e grande professionalità. Vincere al Sud due scudetti in tre anni contro le squadre del Nord non è una cosa semplicissima. Vedremo cosa accadrà, chi vivrà vedrà». 
Il secondo scudetto della gestione De Laurentiis arriva a distanza di due anni dal primo, ma le dinamiche – questa volta – sono state molto diverse. «Rispetto a quello con Spalletti, questa è stata una lotta fino all’ultimo miglio. Sento dire che è stato un campionato più debole, ma sono balle. Tutte le squadre si sono rinforzate e il fatto che in tante abbiano lottato per gli stessi obiettivi significa che ci sono meno vittorie scontate». 
In mattinata, De Laurentiis era intervenuto anche a Radio Crc commentando uno scudetto che, più che un punto d’arrivo, rappresenta una nuova partenza. «Dobbiamo continuare a cavalcare quest’onda di una Napoli vincente come idea. Dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e come filosofia». 

 

Fonte: CdS

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