Il futuro di Antonio Conte resta in bilico e continua a essere l’argomento più caldo in casa Napoli. Dopo la festa per lo scudetto, i riflettori si sono spostati subito sul possibile prosieguo del rapporto tra l’allenatore e il presidente Aurelio De Laurentiis. Ieri sera, tra i due solo qualche abbraccio di rito, accompagnato dalla solita frase di circostanza: “Ora festeggiamo, poi si vedrà”.
Questa mattina, però, De Laurentiis ha parlato a Radio Crc, l’emittente ufficiale del club, provando a gettare acqua sul fuoco: “State sereni, Conte è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario, ogni giorno mi sorprende di più”. Nessuna conferma ufficiale sulla permanenza, ma il patron ha ricordato: “Ha un contratto di tre anni”, lasciando intendere che una base di continuità, almeno formale, esiste.
Un gesto molto apprezzato dal presidente è stato quello che Conte avrebbe in programma in mattinata: “Andrà a pregare per il piccolo Daniele, un giovane tifoso scomparso a gennaio. Questo mi ha riempito di gioia”. Poi, a sorpresa, l’annuncio: “Martedì andremo dal Papa. Non lo avevo ancora detto ai ragazzi”.
“Napoli vincente, ma serve sicurezza”
Il presidente ha poi parlato della festa scudetto e della visione più ampia del progetto Napoli: “Dobbiamo cavalcare l’onda di una Napoli vincente come idea e filosofia. Ieri abbiamo trasmesso l’evento su 52 maxischermi, tutto senza incidenti: è una vittoria anche per il calcio italiano”.
Sui festeggiamenti, ha confermato la volontà di mantenere alta l’attenzione: “Il bus scoperto? Era un desiderio dei tifosi fin dal terzo scudetto. Gioiamo, ma sempre con prudenza: la salute resta il bene più prezioso”.
Ambizioni alte, ma con i piedi per terra
Nonostante i successi, De Laurentiis non parla da uomo appagato: “Io sazio? Mai. In 40 anni e 400 film non ho mai avuto un flop. Bisogna evitare la noia della continuità e cercare sempre la sorpresa”.
Quanto alla Champions, è cauto: “Non posso promettere nulla. Il Napoli c’è, è forte, crescerà ancora. Ma ora abbiamo due grandi priorità: il centro sportivo e lo stadio”.
A tal proposito, ha chiarito: “Dobbiamo iniziare i lavori per il nuovo centro sportivo a settembre. Castel Volturno non è più adeguato. E per lo stadio Maradona il problema è strutturale: la distanza dal campo è troppo ampia. I tifosi napoletani valgono come tre uomini in più, se fossero più vicini diventerebbero venti. Sto valutando i costi per riattivare il terzo anello e aggiungere 45 salottini”.
Fonte: Il Mattino
