L’intervista al Sindaco dopo la vittoria del tricolore: «Ora serve uno stadio all’altezza dell’Europa»
Sindaco Gaetano Manfredi, la città è in festa, il Napoli ha vinto il quarto scudetto della sua storia, il secondo in tre anni. Vuol dire che le cose si possono fare anche dalle nostre parti o sono solo coincidenze fortunate?
«E direi proprio di sì! Questo scudetto è venuto al cardiopalma, praticamente all’ultimo momento ma forse per questo motivo ancora più bello ed emozionante. A Napoli le cose si possono fare eccome. I successi, va detto, non si costruiscono da un giorno all’altro: sono il frutto della programmazione oltre che della passione. Due qualità che ha dimostrato il Napoli, squadra e società. Come due anni fa, in maniera diversa, un esempio vincente».
Ora tutto il popolo napoletano aspetta la sfilata del bus scoperto con gli azzurri…
«So bene che è stato il rammarico dei tifosi due anni fa quando la sfilata non vi fu per motivi di ordine pubblico e non per mia volontà. Ho detto sin dall’inizio di questa stagione che, nel caso in cui il Napoli avesse vinto lo scudetto, avrei sollecitato personalmente le istituzioni competenti a consentire il bus scoperto per dare modo ai napoletani di festeggiare insieme ai giocatori per le strade della città. Ci siamo organizzati con Prefettura e Questura per la sfilata sul lungomare fino a piazza Vittoria. Sono certo che i tifosi daranno ancora una volta dimostrazione di civiltà dando vita ad uno straordinario momento di festa senza eccessi. Ci guarderà tutta l’Italia, tutti vedranno di che entusiasmo siamo capaci».
Che effetto può avere su Napoli questo trionfo?
«È innanzitutto la conferma che a Napoli, al Sud, si può costruire un percorso virtuoso. Due anni fa, molti dissero che noi avremmo beneficiato dell’effetto scudetto e forse sui flussi turistici ha influito, ma qui non siamo più dinanzi a meccanismi provvisori. Il turismo non è più stagionale, ma dura tutto l’anno. La programmazione culturale è ricca e articolata. Il food è sempre più vetrina di eccellenza internazionale. Napoli non è una moda passeggera ma una capitale europea piena di attrazioni compreso lo sport come dimostra questa vittoria nel calcio e l’arrivo dell’America’s Cup».
Ci arriviamo alla Coppa America. Prima parliamo del patron: Aurelio De Laurentiis è uno che ha creduto in Napoli – prima che nel Napoli – 20 anni fa. E la città non era come oggi. Ci sono imprenditori napoletani che possono fare lo stesso percorso in altri settori?
«Aurelio è un grande imprenditore visionario, gli va riconosciuto il merito di aver saputo gestire la società con un occhio ai bilanci e uno alla competitività sportiva. Napoli negli ultimi anni è decisamente cambiata. Stiamo costruendo le condizioni per favorire nuovi e ulteriori investimenti. È il momento per imprenditori locali, nazionali e internazionali di puntare su Napoli e la sua area metropolitana, anche in partenariato col pubblico. Nel recente passato, chi voleva investire risorse veniva visto con sospetto e siamo rimasti indietro rispetto ad altre città italiane ed europee. La rotta è stata invertita, consapevoli che persino gli scudetti non sono traguardi momentanei ma un tassello di un puzzle ricco di primati in vari settori».
Con lo scudetto il Comune ha conferito la cittadinanza onoraria a Spalletti, farà lo stesso anche con Conte magari allargando le premiazioni a tutta la squadra?
«Spalletti aveva scritto una pagina di storia, Conte ha fatto altrettanto con il suo imprinting. La premiazione alla squadra è il minimo, intanto il 6 giugno consegneremo la cittadinanza onoraria a un figlio azzurro come Dries Ciro Mertens».
Lei pure ha vinto due scudetti in tre anni, come dire che s’è trovato nel posto giusto al momento giusto
«Se ho portato bene al Napoli e ai napoletani, non posso che esserne contento e anzi orgoglioso. Ribadisco che la fortuna, che pure non guasta, si deve accompagnare alla competenza, alla costanza e alle buone relazioni».
Sono settimane molto dense, i tifosi vogliono un Maradona che possa contenere più spettatori e magari con biglietti a prezzi accettabili: che ne pensa?
«Ci stiamo lavorando, come avevo garantito a De Laurentiis quando mi ha chiesto di affrontare il tema dello stadio. Il piano complessivo di riqualificazione della struttura può partire dalla riapertura, dopo i lavori necessari che siamo pronti a pagare noi come Comune, del terzo anello aumentando la capienza dello stadio di almeno 8mila posti. Mi pare un’ottima cosa per i tifosi e per la società».
Ha presentato a De Laurentiis il masterplan per la riqualificazione dell’impianto di Fuorigrotta, ma la sensazione è che ci sia distanza tra Comune e società o no?
«Abbiamo realizzato e consegnato un masterplan di alto livello considerando i professionisti che lo hanno redatto. Ora è allo studio del Calcio Napoli. A fine campionato ci rivedremo e valuteremo insieme, anche con il contributo del governo, cosa fare con l’obiettivo di ammodernare lo stadio».
Nel caso la società non fosse intenzionata a investire sul Maradona cosa farà il Comune per rendere lo stadio a norma Uefa?
«Sono fiducioso di poter trovare una soluzione con il Calcio Napoli. In ogni caso, credo che la nostra città non possa rimanere fuori da Euro 2032. Certamente i vincoli dell’Uefa sono stringenti e comportano un importante investimento».
Sindaco, Napoli è al centro di eventi nazionali e internazionali grazie anche allo sport: può essere davvero questo il volano per lo sviluppo?
«Dopo le varie forme d’arte che stiamo promuovendo, dalla musica all’arte contemporanea, anche lo sport può essere un volano di sviluppo economico. C’è grande fame di sport da noi, stiamo facendo molti sforzi per ammodernare i vari impianti in tutte le attività sportive. Il tutto, a partire da Napoli capitale europea dello Sport l’anno prossimo, all’insegna dell’inclusione sociale. Nel 2026 avremo anche gli Europei di Pallavolo in Piazza Plebiscito».
Il prossimo anno la città sarà Capitale europea dello Sport e sarà anche l’anno dell’America’s Cup, nel senso che a giugno gli equipaggi saranno già a Bagnoli a preparare le regate del 2027: l’area ex Italsider sarà pronta ad accoglierli?
«Abbiamo superato una concorrenza agguerrita e ho subito detto che eravamo pronti alla sfida. Sono certo che tutta la città darà il proprio contributo per essere all’altezza di questa manifestazione internazionale così significativa e pari solo a un’Olimpiade. L’area di Bagnoli, già oggetto di un processo di trasformazione urbana, vedrà i lavori accelerare nei prossimi mesi. Anche qui, va evidenziato che la Coppa America porta impatto economico, occupazione, strutture permanenti. Insomma, una grande occasione per tutti».
I grandi eventi, lei lo disse già tre anni fa in campagna elettorale, potevano essere uno strumento per rilanciare la città. E in effetti in parte questo auspicio si sta concretizzando. Ora la sfida è mantenere Napoli su questo livello, ma occorre migliorare la qualità dei servizi e l’accoglienza: che progetti ha il Comune al riguardo?
«Dopo tre anni e mezzo di mandato trascorsi a mettere a posto i conti dell’amministrazione che ho trovato con 5 miliardi di debito e aver riorganizzato l’intera macchina, ci stiamo dedicando a intensificare ed efficientare la gestione ordinaria della città. Molti passi in avanti si sono fatti, tanti altri dobbiamo farne».
A proposito di infrastrutture sportive: a che punto sono la questione del palasport del Centro direzionale e la riqualificazione dell’Ippodromo di Agnano?
«AreNapoli è a buon punto. Nelle prossime settimane il progetto dei privati sarà esecutivo e potremo vedere i primi lavori. Sull’Ippodromo pure c’è un progetto insieme al Comune e si sta procedendo spediti per proseguire con le corse dei cavalli salvando posti di lavoro ma anche aprendosi ai concerti dal vivo».
Giro d’Italia, America’s Cup, siamo campioni nel calcio: secondo lei sarà possibile ospitare in un futuro non lontano una gara di Formula 1?
«Già portare quattro volte consecutive il Giro, vincere lo scudetto due volte in tre anni e ottenere la Coppa America mi pare tantissimo. Non escluderei nulla. Sicuramente i motori attirano molto. Il successo del Vesuvio Motor Show nell’area orientale della città lo ha dimostrato. Siamo pronti a ogni sfida, insieme ai napoletani».
Fonte: Il Mattino
