Parma-Napoli, cronaca di una partita al cardiopalma, fra cambi di modulo, pali e traverse
Il Napoli ed il Parma non sono andati oltre il pareggio per 0-0 ieri sera al Tardini, lasciando invariata, dopo il pareggio dell’Inter con la Lazio, la situazione in classifica, toccherà quindi giocarsi lo scudetto all’ultima giornata. Ma la gara è stata di quelle al cardiopalma, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Conte recupera McTominay e conferma il 4-2-3-1, con Gilmour per Lobotka e Olivera in marcatura. Chivu, invece, senza lo squalificato Valenti fonda il 3-5-2 sui tre giovani corazzieri Balogh, Leoni (18 anni) e Circati, di nuovo in campo dopo otto mesi e la rottura del crociato, con Delprato a destra. Ed è proprio il muro da un metro e novanta di media, puntellato dagli esterni per creare la barriera a cinque, a condizionare il gioco del Napoli: più che il cross dalle fasce, si cerca l’ampiezza per sfruttare i tagli di Raspadori e gli inserimenti di McT e Anguissa, ma il gioco raramente riesce. Il Napoli è in controllo totale – 70% di possesso nel primo tempo -, ragiona e crea gioco senza disunirsi, ma l’unica vera occasione la firma Frank al 33′ con una meravigliosa azione al limite, con tanto di sombrero ed esterno in caduta in area, che sbatte sul palo interno a Suzuki gelato. Stop. Anche Jack e McT non trovano spiragli, mentre l’asse di destra non s’accende soprattutto per la pressione alta e intensa di Valeri che innervosisce Politano. E Lukaku, stretto nella morsa Balogh-Leone con le buone e le cattive, non colleziona sponde né attacca la profondità. Pesa l’assenza di Lobotka in regia: Gilmour è aggredito da una punta e da Keita e solo a tratti riesce a verticalizzare, sbagliando molte scelte. Il Parma, dal canto suo, gioca soltanto di rimessa puntando su transizioni rapide che innescano soprattutto Bonny: al 31′ è Meret a volare per deviare il suo missile. Nulla di fatto: stallo.
