Asse Parma-Napoli, un passato di affari
C’è stato un tempo nel quale Napoli e Parma facevano affari su affari. E per trovare quel tempo non bisogna nemmeno andare troppo indietro con la memoria. Siamo negli anni ‘90, quando il Napoli era reduce dai due scudetti dell’era Maradona, ma doveva anche affrontare il triste post-Diego.
Nel 1993, come ci dice Il Mattino, è iniziata la migrazione dei calciatori del Napoli al Parma con la cessione di Gianfranco Zola e Massimo Crippa, rispettivamente costati agli emiliani 13 e 9 miliardi di vecchie lire.
Nel 1995, poi, arriva il momento dell’addio di Fabio Cannavaro, uno dei talenti più puri del settore giovanile azzurro di quegli anni. Fabio, figlio di Napoli e cresciuto nel Napoli, capisce che il suo non è un trasferimento punitivo, anzi, ma una occasione di crescita personale nonché un prezioso assist per la sopravvivenza del club.
Cannavaro passa dal Napoli al Parma per 15 miliardi di lire e all’interno dell’operazione rientra anche Fausto Pizzi.
Ma i rapporti tra i due club restano attivissimi anche negli anni a seguire. Altri giocatori arrivati da Parma in prestito saranno Rincon, Ayala, Matuzalem, Goretti, Mora, Stellone. E poi il colpo più importante, quello che di fatto ha segnato l’inizio dell’era De Laurentiis.
Nel 2006 Paolo Cannavaro, decide di intraprendere il percorso opposto del fratello maggiore e sposa il progetto Napoli scendendo in serie B per portare nuovamente in alto la squadra della sua città. Degli azzurri diventerà titolare, capitano e bandiera, partecipando alla promozione in serie A e al ritorno in Europa, prima dalla porta secondaria (Intertoto ed Europa League) e poi da quella più prestigiosa della Champions League.
