L’intervista di Marisa Laurito su Napoli e sul Napoli

0

Marisa Laurito non si sposta di un millimetro quando si parla di quella cosa che il Napoli potrebbe vincere a due anni di distanza dall’ultima volta. «No comment». È quasi un mantra per l’attrice, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana Trianon Viviani.

 

 

 

Factory della Comunicazione

Allora di scudetto non si può parlare, ma di una Napoli che sta vivendo un momento di fibrillazione in vista di un traguardo importante sì.
«Siamo tutti molto abbottonati. Magari ci si sta organizzando singolarmente ma siamo già tutti molto felici che il Napoli stia giocando benissimo e sia lassù, in testa alla classifica. Il resto lo vedremo».

Antonio Conte?
«È un grandissimo allenatore. Sta facendo un lavoro egregio ma noi fino alla fine non dobbiamo mollare».

Napoli ha già vinto il suo scudetto con la città?
«A dir la verità è già da un po’ di tempo che sta esplodendo. È una città che dopo tanti alti e bassi ha trovato una sua definitiva consacrazione. Vive di turismo, proposte culturali al 100%, con il Museo Madre e l”Archeologico che sono al vertice italiano ed internazionale. Poi la gastronomia. E diciamo la verità: siamo un popolo simpatico. È una città che sta dando il massimo e che sta vivendo un ottimo momento che sta mostrando oltre a quello che tutti conoscono come le bellezze del mare e del Vesuvio anche un carattere innovativo molto importante».

Così come il suo Trianon Viviani.
«C’è un grande orgoglio nell’aver dato una direzione precisa ad un teatro che è la storia di Napoli e della canzone napoletana. Quest’anno abbiamo ospitato artisti del calibro di Danilo Rea, Toquinho, le Ebbanesis e tanti altri. E sono sicura che continueremo sempre così».

Quella che oggi vediamo è la Napoli che lei sognava da bambina?
«Io ho vissuto una Napoli bellissima. La mia non era una Napoli cupa come si tende a far credere. Sono nata in una zona popolarissima, in via Alessio Mazzocchi a San Lorenzo. Una Napoli dove la domenica era una esplosione di profumi con il ragù che entrava da una porta per uscire dall’altra. C’era una grande unione tra tutti noi. Non era molto frequentata dai turisti ma era amata tantissimo. Cose stupende che poi abbiamo cercato di far vivere a tutti».

In cosa vorrebbe migliorasse questa Napoli dell’overtourism?
«Forse ci vorrebbe un po’ di turismo qualificato in più ma ci arriveremo. Stiamo vivendo un fermento enorme e mi fa piacere che questo parte dai giovani che si danno da fare per vivere al meglio».

Ultime partite viste?
«Per la verità non molte. Sento dentro lo spirito del tifoso ma sto lavorando talmente tanto che vedo solo qualcosa in tv».

E se qualcuno le parla di Largo Maradona?
«Ci sono stata recentemente con degli amici. Un luogo incredibile che fa ormai parte dei siti più visitati a Napoli. Ho accompagnato degli amici che sono rimasti estasiati».

E non ha mancato di fermarsi a parlare con gli abitanti dei Quartieri Spagnoli?
«Un’altra zona di Napoli in grande fermento. Mi hanno chiesto dei miei progetti, della fiction, del calcio. Abbiamo fatto dei selfie. Ma tutto con una grande simpatia che caratterizza l’essere napoletani».

Rispetto alla prima vittoria dello scudetto sembra una città più scaramantica.
«Di scudetto non parlo».

Riformuliamo la domanda. È una attesa un po’ più fredda rispetto a due anni fa?
«Ma guardi, la scaramanzia è la scaramanzia. Anche due anni fa eravamo abbottonati fin quando le cose non furono più o meno definite. Poi scoppiò l’entusiasmo. Speriamo che anche adesso possa verificarsi la stessa situazione».

Forcella, il suo Trianon, gli incontri più belli?
«Ricordo Piovani, Bollani, Capossela, Noa. A tutti ho potuto far ammirare luoghi di Napoli stupendi. Sono stati momenti bellissimi con artisti giunti da ogni parte del mondo in un luogo che si è potuto aprire al mondo parlando della canzone napoletana».

Un suo sogno per il teatro?
«Beh, che questa opera continui. Se un giorno non dovessi più esserci io che non si getti al vento il tanto lavoro fatto perché sarebbe assurdo. Il Trianon Viviani merita di essere un centro culturale vivissimo come è adesso».

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.