Ad infoltire la mediana azzurra è arrivato la scorsa estate il contingente scozzese. McTominay e Gilmour si sono subito inseriti nello spartito in cui da anni “suonavano” molto bene Anguissa e Lobotka. Di loro scrive oggi il CdS: “Anguissa è prestante nel suo stesso dolce ritmo. Neppure lui si scompone più di tanto. Non ha frenesia il suo calcio. È blues, unico nel suo genere, difficile da riproporre. Mai aveva segnato 6 gol in un solo campionato. Al massimo si era fermato a 3, due anni fa, sempre al Napoli. Conte ha alzato l’asticella e lui è andato a prendersela accettando l’ennesima sfida vinta. Con muscoli, classe e grazia è tornato quello dello scudetto con Spalletti ma proponendo di sé una versione inedita. Il gol di Bologna è il suo manifesto. Lobotka scrive musica e a lui va spesso ascritto il battito di una partita. Per domenica vorrebbe esserci. Al momento è in dubbio dopo il trauma distorsivo alla caviglia destra rimediato a Lecce. Lo staff medico continuerà a valutarlo giorno dopo giorno. Conte attende e spera nel recupero. Perché passa tutto dai suoi piedi, da quella regia mobile che non si presta a marcature asfissianti perché finirebbero per agevolarlo. Lobo, con le sue onde, fa correre il pallone prima che gli altri possano pensare di anticiparlo. Con Conte ha cambiato il suo modo di giocare, si è abbassato ancora di più. Agisce tanto di posizione, preventive, fase difensiva impeccabile e poi linearità nella ricerca degli altri”
