Napoli attende, Napoli è silente. Quest’anno, a tre giornate dal termine, con un margine di tre punti dall’Inter che è solo in parte rassicurante, nessuno ha voglia di anticipare i tempi o di forzarli. Bisogna ancora conquistare, bisogna ancora lavorare. Scrive il CdS: “Le bandiere sono poche, gli striscioni quasi del tutto inesistenti, molti balconi presentano ringhiere spoglie ma dove lo spazio c’è. In provincia gli ambulanti hanno ripreso a vendere gadget tricolore. Al massimo c’è chi compra, ma nessuno ancora espone. Conserva e prepara. Sul web sono spuntati già festoni col quarto tricolore.
La domanda è aumentata. La festa è pronta, o quasi, ma non sono ancora maturi i tempi delle sfilate, eccezion fatta per l’accoglienza dei giocatori a Capodichino sabato dopo la vittoria di Lecce. Resiste prudenza, salvo rari casi. Ci sono tatuatori già al lavoro perché i clienti hanno fretta. Rischiano sulla propria pelle. La teoria è molto semplice: meglio anticiparsi. Le prenotazioni, dopo, farebbero slittare l’appuntamento a festeggiamenti ormai conclusi. In sintesi, col 2023 c’è una differenza abissale”
