Conte a tre passi dal sogno: i prodigi non sono materia per tutti

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Il profumo dello scudetto, esattamente 741 giorni dopo. La stessa firma, a due anni di distanza. Raspadori, come scrive Pasquale Salvione (CdS), ha deciso di prendersi le prime pagine nei libri di storia del Napoli.

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Il 23 aprile 2023 decise la sfida in casa della Juve che si rivelò decisiva per il trionfo di Spalletti, ieri ha timbrato il pesantissimo successo in casa del Lecce che è destinato a diventare un’immagine indelebile nella memoria di milioni di tifosi azzurri. Una rete che avvicina il prodigio, un gol che porta Conte a tre passi dal sogno.

 

 

Il calendario si completerà con Genoa, Parma e Cagliari. Quindi per completare l’opera bisognerà battagliare ancora, due volte al Maradona e una al Tardini. Mancano sette punti se Inzaghi non farà altri passi falsi, il trionfo potrà essere celebrato solo a quota 84. Ma questo è un Napoli non dà segnali di cedimento. Ieri ha centrato la quarta vittoria consecutiva senza prendere gol, l’ultimo lo ha preso da Ndoye a Bologna.

 

 

Con il tempo la squadra è diventata sempre più a immagine e somiglianza di Conte. Ha il carattere, la sostanza e gli attributi che vuole vedere sempre il suo allenatore. Che ha avuto un grande e immenso merito: ha trovato sempre la soluzione ai tanti problemi che gli si sono presentati. Ha perso il giocatore più forte a gennaio e da lì in avanti anche il suo sostituto, ha dovuto fare i conti con infortuni a raffica ma non si è mai perso d’animo.
C’è poi da sottolineare che al primo anno in azzurro ha fatto meglio di tutti i suoi predecessori: Benitez, Sarri, Ancelotti, Spalletti. Mica gli ultimi arrivati. Chi lo critica perciò farebbe bene a documentarsi. Il suo palmares dice molto di più di tante chiacchiere inutili. Questo rischia di diventare il capolavoro della sua carriera.

 

 

Ancora una volta costruito con la sua specialità, la solidità. Il Napoli ha infatti la miglior difesa d’Europa, ha mantenuto la porta inviolata per 17 partite, non ha mai preso gol sui calci d’angolo.

 

 

Conte difficilmente sbaglia le mosse. I prodigi non si costruiscono dal nulla, non sono materia per tutti. Possono permetterseli solo quei pochi che sanno scrivere la storia
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