Anche Canè cittadino onorario di Napoli, e a giugno sarà la volta di Mertens
Anche all’ex campione del Napoli Faustino Canè sarà conferita la cittadinanza di Napoli, come riporta Il Mattino. “«Sono cittadino napoletano da quando sono arrivato a Napoli». E ancora: «Ormai parlo più napoletano che portoghese». Campioni di ieri e di oggi che hanno un legame viscerale con la città. Il primo è Diego Armando Maradona capace di fare miracoli da vivo (due scudetti e una Coppa Uefa tra l’altro) e ancor maggiori da quando non c’è più. Largo De Deo fino a qualche anno fa era una delle piazzette dei Quartieri Spagnoli. Oggi è uno dei luoghi più visitati e ricercati di Napoli. Waze, l’applicazione mobile gratuita di navigazione stradale di proprietà di Google e che conta 34 milioni di utenti, ormai lo ha battezzato Largo Maradona in maniera ufficiale.
La Commissione Sport del Comune di Napoli, presieduta da Gennaro Esposito, ha approvato ieri all’unanimità l’ordine del giorno sul conferimento della cittadinanza onoraria a un «simbolo di integrazione e lotta contro il razzismo – le parole di Gennaro Esposito – È stato il primo allenatore di colore in Italia e rappresenta uno straordinario esempio di coesione sociale, resilienza, amore per Napoli». Al sindaco Gaetano Manfredi ed alla Giunta spetta ora avviare l’iter formale per il conferimento della cittadinanza onoraria, che era stata proposta dalla giornalista Fabiola Conson su Televomero.
A giugno sarà la volta di Dries Mertens. Il folletto belga e il Napoli si sono separati nell’estate del 2022 ma il legame con la città e con il popolo napoletano continua a essere fortissimo tanto che non ha mai lasciato la splendida a casa a Palazzo Donn’Anna dove ha vissuto e dove potrebbe trasferirsi al termine della carriera. «Mio figlio si chiama Ciro, un nome tipicamente napoletano – raccontava – Ho trascorso nove anni a Napoli, e lui è nato proprio durante l’ultima stagione. Sapendo che presto me ne sarei andato, ho voluto dargli quel nome per portarmi dietro per sempre un pezzo di quella città. All’inizio mia moglie Kat era un po’ contraria, ma poi ha cambiato idea. Anche lei ha voluto conservare per sempre il ricordo di questa splendida avventura».
