Il futuro è da scrivere, ma il presente e il passato sono certezze strettamente collegate dal filo del destino: fu proprio nei pressi dell’ultima dello scorso
campionato con il Lecce, datata 26 maggio 2024, che Di Lorenzo palesò alla società la sua intenzione di ricominciare altrove e ora, alla vigilia di un’altra partita con il Lecce, dovrà aiutare il Napoli a scalare un’altra vetta come ha fatto dal 2019 senza mai fermarsi. Difendendo il primo posto ritrovato dopo otto giornate e meglio ancora rafforzandolo. Tra l’altro, la partita-sipario di un anno fa offrì anche una scena da cancellare: fischi per Di Lorenzo alla sostituzione. Il Napoli salutava la stagione dei paradossi post scudetto 2023 dopo un’inesorabile caduta a picco con rarissimi momenti di dignità da campione e la gente era inferocita, ma il capitano è sempre stato l’ultimo ad arrendersi. Un esempio vero. Mettiamola così: anche gli innamorati vivono crisi e oggi è tutto più bello di prima. Appuntamento a sabato, giorno della partita numero 34 di una stagione che Giovanni ha giocato quasi per intero, e sempre dal primo all’ultimo minuto, saltandone solo una per squalifica. E contro il Toro, nonostante il colpo rimediato in uno scontro con Milinkovic-Savic, è rimasto al suo posto fino alla fine. Come ogni volta, stringendo i denti. Non esiste il dolore, esiste un sogno. Esiste un capitano.
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