Iafa e Aiacs contro Figc e Coni: no al nuovo regolamento

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La spaccatura tra sistema calcio e procuratori è sempre più profonda, quasi insanabile. Sono ruggini di vecchia data. In seguito  all’approvazione del regolamento agenti da parte della Figc (con l’ok del Coni), la Iafa e l’Aiacs hanno annunciato (ieri) i loro prossimi passi.

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1) La notifica di un’istanza di annullamento della delibera della giunta nazionale del Comitato Olimpico con la quale è stato dato il via libera al regolamento.
2) La richiesta di accesso agli atti allo stesso Coni per fini giuridici.
3) Una diffida alla Figc sull’applicazione delle norme «in quanto illegittime e difformi».

 

 

Ad agitare il mondo degli agenti, come si legge su Il Corriere dello Sport, sarebbe la possibilità per chiunque di operare nel settore in virtù di una certificazione rilasciata dalla Fifa. Il divieto di inserire clausole per tutelare i mandati e la questione della domiciliazione presso un agente, possibile anche nel caso in cui il domiciliato sia residente in Italia. Quest’ultimo punto è quello più temuto, in quanto potrebbe diventare la strada più facile per aggirare l’esame di abilitazione professionale previsto per legge.

 

Dalla Figc, viceversa, sostengono di aver rispettato le norme statali e di essersi adeguati alle direttive della Fifa. Oltre che al regolamento Coni.  In merito al “mancato allineamento al decreto 37/21 del governo”, – altra contestazione mossa dai procuratori – da Via Allegri fanno notare che l’iter legislativo sarebbe ancora aperto, nonostante dall’Esecutivo, a marzo, parlassero di svolta imminente.

 

Sulla questione Iafa e Aiacs hanno già interpellato il ministro per lo Sport, Abodi.
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