Nessuno è vincente come Conte, c’è un dato incredibile
Conte ha vinto uno scudetto su tre
Antonio è quota 9 scudetti e il suo primo titolo risale a trent’anni fa: se riuscisse a chiudere il cerchio con il Napoli vorrebbe dire che un campionato ogni tre in Italia lo vince lui
Certo, vincente vuol dire chi arriva primo al traguardo. Ma, allargando il concetto, vincente è anche chi ha il carattere, la mentalità, per provare a conseguire il successo. È un tema che ha fatto molto discutere, da sempre, nel mondo del calcio. Allegri entrò nel dibattito come è suo costume, in quel misto di estrema chiarezza, ironia e sarcasmo. “Esistono, date retta a me, le categorie. Se uno non vince mai ci sarà pure un motivo. O no?”. Probabilmente parlava, a ragione, di se stesso, snocciolando il suo palmares da quando si è accomodato in panchina. Ma contestualmente il suo discorso si può allargare, ai grandi del passato e a un altro grande di oggi: Antonio Conte. Che in queste cinque giornate finali punta alla sua personale stella, da appuntare idealmente sulla propria maglietta e sulla propria tuta. In che senso? Nel senso che se riuscisse a vincere lo scudetto a Napoli, anche a Napoli, arriverebbe a quota 10: infatti ne ha già conquistati cinque da calciatore e quattro da allenatore. Insomma, l’occasione è particolarmente ghiotta.

Maglietta o tuta, il succo non cambia
Se centrasse il traguardo, tra l’altro fisserebbe un record a suo modo storico. Essere l’unico tecnico – considerando che Capello li ha vinti con Milan e Roma, ma si è visto cancellare quelli con la Juve – a trionfare con tre squadre diverse: Juve, Inter e appunto Napoli. Roba non facilmente eguagliabile, che è lì a dimostrare le sue qualità straordinarie e a raccontare – più di ogni altra considerazione – perché dalla Juve in giù lo vorrebbero o rivorrebbero in tanti. Ma, tra le pieghe del suo fenomenale curriculum, c’è un altro dato che impressiona e dovrebbe far riflettere. Antonio Conte ha vinto, da giocatore, il suo primo scudetto nel 1994-’95: esattamente trenta anni fa. Provare ora a pensarci e fate un rapido calcolo. Se a distanza di trenta anni riuscisse a chiudere il cerchio con il Napoli – in questo sprint appassionante con l’Inter – vorrebbe dire che uno scudetto ogni tre in Italia lo vince Conte. O in maglietta e calzoncini, arando il campo con quel suo dinamismo irrefrenabile, o con la tuta, facendo un solco oltre la linea laterale, considerando la passione e il trasporto con cui vive ogni partita. E allora, come dice Allegri, ci sarà un motivo se qualcuno non vince mai e qualcuno vince sempre? L’obiezione è facile: ma Conte ha giocato in una grande Juve e ha allenato grandi squadre. Sarà anche così, ma la storia è piena – volete i nomi? – di calciatori che sono transitati in squadre di primissimo piano e hanno raccolto poco, magari perché sono stati velocemente liquidati, oppure non sono riusciti a vincere anche con macchine potenti.

Generazione di grandi tecnici
Insomma, dicevamo che Conte ha vinto uno scudetto su tre. Ma, andando in profondità, il suo percorso ha contorni ancora più clamorosi. Perché – e l’obiezione questa volta passa alla difesa – ai tentativi bisogna giustamente sottrarre tutte le volte, tutte le occasioni, in cui non era concretamente possibile vincere. Semplicemente perché Conte non partecipava alla corsa. Vanno dunque tolti i due anni in cui è rimasto fermo tra la fine della carriera e i corsi da allenatore, i sei anni in cui ha allenato la Nazionale italiana o all’estero – tra Chelsea e Tottenham – e i sei anni in cui ovviamente non poteva vincere lo scudetto, allenando per tre mesi un’Atalanta che non era certo quella di oggi e in serie B con Arezzo, Bari e Siena. Per farla breve, nelle sedici stagioni in cui ha partecipato concretamente alla corsa tricolore, per 9 volte ha vinto il titolo e vediamo se riuscirà – come detto – a conquistare la sua stella personale a Napoli. La fantastica carriera, badate bene di un allenatore – con i suoi 55 anni – che è ancora giovanissimo. Senza voler elencare tutti quelli che hanno almeno una decina d’anni di più, a cominciare dal mitico Carlo Ancelotti, Conte appartiene alla generazione di grandissimi tecnici: come Klopp e lo stesso Allegri che hanno due anni di più, Simeone, Luis Enrique, Guardiola che hanno un anno in meno, e ci fermiamo qui per non far torto a nessuno. Non siano ai livelli di Alex Ferguson, che è il primatista assoluto, con i suoi 49 trofei e con un nome che appartiene alla leggenda, ma certo anche Antonio Conte può vantare una carriera da sogno e ancora tutta da percorrere, dopo essersi iscritto ad un ristrettissimo club. Di chi può fregiarsi di un titolo che dice tutto: vincente. Fonte: Gazzetta
