La rosa dice una squadra, il calendario ne dice un’altra: I sei fattori dello sprint scudetto

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Gli azzurri hanno un allenatore che fa lievitare il rendimento del gruppo, i nerazzurri contano su un ambiente compatto e uno spogliatoio più abituato a vincere. Cosa può fare la differenza tra le due pretendenti allo scudetto.

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Inter contro Napoli, ora chi è favorito? Si parte da tre a tre, ma i nerazzurri… Ora è davvero un appassionante, straordinario sprint alla pari: 71 punti a 71. Un testa a testa (quasi) mai visto, che fa addirittura ipotizzare uno spareggio tra Inter e Napoli per decidere la squadra campione d’Italia. Ma oggi, a cinque partite dalla fine, chi è favorito nella corsa allo scudetto? Ce lo siamo chiesti attraverso sei voci, abbiamo provato a dare una risposta, a trovare il dettaglio che può rompere l’equilibrio.

 

Calendario: meglio il Napoli

 

Ciascuna delle contendenti ha tre partite in casa e due fuori: il fattore campo è alla pari. La forza delle avversarie, invece, non è pari: l’Inter affronterà due squadre in lotta per le coppe, Roma e Lazio; il Napoli nessuna. Hanno un solo rivale in comune, il Torino, difficile da battere per chiunque, ma Inzaghi lo sfiderà in trasferta mentre Conte al Maradona. È vero che a volte, in certi momenti, ci sono formazioni in lotta per la salvezza che trovano energie inaspettate (e il Napoli ne troverà tre: Lecce, Parma, Cagliari), ma il percorso dell’Inter è sicuramente più accidentato.

Ambiente: meglio l’Inter

Il mondo nerazzurro trasmette sensazioni di compattezza anche nelle difficoltà e nelle sconfitte: club e allenatore, squadra e tifosi tutti uniti per vivere un finale di stagione da sogno. Il Napoli, invece, non riesce a essere sereno nemmeno nei momenti belli: le ultime frizioni ConteDe Lautentiis rischiano di lasciare strascichi. Squadra e tifosi sono in mezzo: ascoltano e fingono di non sentire perché in questi momenti c’è bisogno di tranquillità.

Energie, meglio il Napoli

L’Inter a Bologna ha giocato la cinquantesima partita della sua stagione (33 in A, 12 in Champions, 3 in Coppa Italia, 2 in Supercoppa); il Napoli a Monza è arrivato appena a quota trentasei (alle 33 del campionato si devono sommare solo le 3 della Coppa Italia). Quattordici partite in più, alle quali se ne aggiungeranno sicuramente almeno altre tre (il ritorno con il Milan in Coppa Italia e le due di Champions con il Barcellona). I nerazzurri hanno più motivi per accusare stanchezza fisica e mentale anche se l’ampiezza dell’organico – come vedremo – può attenuare gli effetti dei tanti impegni.

Esperienza: meglio l’Inter

Sono le due squadre con l’età media più elevata della Serie A: prima Inter, secondo Napoli. Ma Inzaghi ha giocatori più abituati a gestire momenti caldi come questo, a cominciare da Lautaro che ha vinto Mondiale, Coppa America, scudetti. Molti nerazzurri hanno conquistato l’ultimo o gli ultimi due titoli di campioni d’Italia con l’Inter, in rosa ci sono anche campioni d’Europa con l’Italia (ma quelli li ha anche Conte). Hanno minori esperienze di questo tipo i napoletani: accanto ad alcuni reduci dello scudetto di Spalletti, Di Lorenzo su tutti, e a Lukaku, ci sono ottimi giocatori con bacheche scarne, da McTominay a Gilmour, da Buongiorno a Marin. Soffriranno queste pressioni a loro sconosciute?

Napoli's Scottish midfielder #8 Scott McTominay (C) and teammates acknowledge fans at the end of the Italian Serie A football match between Monza and Napoli at the Brianteo Stadium in Monza, Italy on April 19, 2025. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Allenatore: meglio il Napoli

Inzaghi ha confermato in questa stagione, finora comunque eccezionale, di essere un grande gestore di squadre e di ambienti, un allenatore preparato e solido. E certamente è anche un vincente, come dimostra la sua personale bacheca tra Lazio e Inter. Ma Conte è Conte: pochi accrescono il valore di un gruppo come lui, pochissimi hanno la sua capacità di conquistare trofei – soprattutto campionati – con squadre che non sono le migliori. Gli è successo spesso: dalla prima Juve al Chelsea fino all’Inter. E pazienza se a volte mostra il suo carattere (o caratteraccio?).

Squadra: meglio l’Inter

L’organico dell’Inter è più completo e forte rispetto a quello del Napoli, su questo ci sono pochi dubbi. Si possono prendere esempi sparsi. Tipo: in difesa la prima riserva per Conte è Juan Jesus, la terza riserva per Inzaghi è De Vrij oppure Bisseck o Carlos Augusto, fate voi. C’è una differenza, non è vero? Il Napoli è competitivo – comunque non migliore – nella formazione base, ma appena manca un titolare la differenza si vede eccome. Una distanza, quella tra Inter e Napoli, che si è ampliata con la cessione di Kvaratskhelia a gennaio e che viene attenuata solo parzialmente dalle tante partite in più dei nerazzurri.

Inter & Napoli, tre a tre ma…

Pareggio, dunque: tre a tre. E allora chi o cosa può fare la differenza in questo straordinario duello tra Inter e Napoli? Forse proprio l’ultima voce: la squadra. In fondo ci sarebbe da stupirsi se a vincere fosse quella più forte?

Fonte Gazzetta

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