Nel ventre del Maradona, sotto un cielo che sapeva di leggenda e passione, il Napoli ha risposto al richiamo del destino. Napoli-Empoli non è stata solo una partita. È stata un canto, un’ode, una dichiarazione d’amore per il calcio e per una città che vive ogni attimo con l’intensità di chi sa che la storia si scrive col cuore.
Con la nuova maglia “Partenope” addosso, non poteva essere altrimenti. Come la sirena che dà nome alla città, ammaliatrice e tragica, il Napoli ha fatto vibrare le corde dell’anima. Partenope, delusa dall’astuzia di Ulisse, si lasciò andare alle acque che la portarono nel golfo dove oggi sorge Napoli. E proprio lì, su quegli scogli di Megaride bagnati di mito, il Napoli è rinato ancora una volta. Con addosso quel simbolo, quella maglia che è memoria, identità, fierezza.
Scott McTominay, oggi più eroe che calciatore, ha incarnato lo spirito di Partenope: orgoglioso, dolente, ma deciso a non cedere. Ha cantato con i piedi, ha declamato con i gol. Un missile al 19’, uno stacco imperioso al 61’, e in mezzo un palo che ancora trema. Ha fatto ciò che aveva promesso, “Io nello scudetto ci credo”, e stasera ha dimostrato che non erano parole al vento. Era fede. Era voglia. Era Napoli.
Accanto a lui, un gigante tornato a ruggire: Romelu Lukaku. Un gol, due assist, e l’impressione che quando lui decide, nessuno possa opporsi. Ha spalancato praterie, disegnato traiettorie, ha fatto tutto quello che si chiede a un leader. E lo ha fatto con la fame di chi ha conosciuto il digiuno, ma non ha mai perso la speranza.
L’Empoli ha provato a sporcare la festa, e c’è riuscito per 20 minuti. Ma quando il Napoli ha alzato il volume, la sinfonia è esplosa. 3-0 netto, limpido, senza fronzoli. E mentre i 50.898 del Maradona cantavano, Cristiana Dell’Anna aveva già aperto il sipario leggendo Matilde Serao: Napoli come teatro, Napoli come poesia. Un tributo a 2500 anni di storia e passione, in uno stadio che più che uno stadio, è un cuore che batte.
Conte ha vinto senza metà squadra titolare. Ha vinto con orgoglio. Ha vinto da Napoli.
Ora si torna a -3 dall’Inter, con la sensazione che qualcosa di grande possa davvero accadere. La lotta è aperta, lo scudetto è lì, a portata di sogno.
E allora lasciateci cantare, perché un giorno all’improvviso m’innamorai di te. Siamo napoletani veri. Siamo quelli che ancora credono alle sirene, e alle magie del calcio. A cura di Giovanni d’Ambrosio

