Conte-Inzaghi, due modi diversi di cominciare la costruzione della stagione
Il Napoli e l’Inter corrono per lo scudetto, ma i due allenatori non hanno cominciato allo stesso modo la costruzine della stagione, come sottolinea il Corriere dello Sport. “L’addio di Kvaratskhelia e la fine del mercato, insomma, sono coincisi con la flessione e la frenata del Napoli. È soltanto cronaca, sono numeri messi in fila dalla Roma al Bologna: 12 punti in nove partite collezionati attraverso due vittorie, una sconfitta e sei pareggi (record nei cinque campionati top d’Europa condiviso con l’Everton). Conte non ha cominciato la costruzione della stagione con una rosa profonda come quella dell’Inter e strada facendo ha perso il talento più puro e decisivo del gruppo per un insieme di concause non più evitabili, dopo aver ritardato l’accordo per il rinnovo. Khvicha non aveva più testa, gambe e cuore leggeri per volare: era finita, punto. E così, beh, il lavoro di Conte e della squadra assume un valore ancora più grande nonostante tutto e a dispetto di ogni valutazione. La panchina potrebbe incidere con qualche chance in più? Possibile. Il logorio psicofisico che sembra la base dei cali improvvisi nel secondo tempo – Como, Milan e soprattutto Bologna – potrebbe essere tamponato? Possibile. Ipotesi. Mentre la realtà è una: Conte e il suo Napoli sono risorti dalle ceneri del disastro post scudetto e hanno messo insieme 65 punti con 19 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte, riuscendo ad arrivare a sette giornate dalla fine a -3 dall’Inter, il kolossal del campionato. Tutto aperto nonostante Kvara, mercati gelidi d’inverno, imprevisti in serie e tiri mancini della sfortuna. C’era una volta il Napoli prima e dopo Kvaratskhelia. E poi, un solo Conte”.
