Domenica è andata in scena la gara fra il Napoli e la Fiorentina, con alle spalle un Maradona sold out che ha messo in scena una coreografia da brividi, come sottolinea anche lo scrittore Maurizio De Giovanni, come scrive Il Mattino.
L’immagine è potente. Due curve che si stringono, come in un abbraccio che parte immaginario e diventa reale. «Anema e Core», si legge da una parte e dall’altra: in mezzo ci sono i giocatori che grazie a quell’abbraccio si sentono ancora più forti. Fortissimi. Praticamente invincibili.
L’anima e il cuore sono reciproche: le mettono in campo i calciatori, le mettono fuori i tifosi che settimana dopo settimana non hanno mai fatto mancare il loro apporto alla squadra di Antonio Conte. «Mi è piaciuto tutto moltissimo», ammette senza indugi Maurizio De Giovanni all’indomani della vittoria sulla Fiorentina condita da quella coreografia così impattante dal punto di vista emotivo «Mi è piaciuto tutto, dalla coreografia ai cori storici che sono ritornati. Mi è piaciuto vedere la persistenza della gente. C’è una connessione fortissima tra pubblico e squadra, e non dipende solo dai risultati ma dal fatto che ci mettono tutto quello che hanno in campo. Capisci che da questo progetto ci sta anche l’esclusione di Kvara, che invece giocava da almeno un anno con lo spirito di chi va solo a timbrare il cartellino. Tutti quelli che sono rimasti, invece, ci mettono davvero anima e cuore, dal primo all’ultimo e fanno con una religiosa partecipazione quello che dice l’allenatore. Il merito va dato a Conte ma anche alla società che gli ha lasciato carta bianca per fare il suo lavoro».
Fonte: Il Mattino
