L’approfondimento – Napoli-Fiorentina 2-1 “Anema e Core” e vittoria per restare attaccati al sogno
Una giornata da brividi, di quelle che solo il Maradona sa regalare. Napoli-Fiorentina non è stata solo una partita di calcio, ma un’esplosione di passione, emozioni e speranza. Gli azzurri hanno vinto 2-1, rimanendo incollati all’Inter nella corsa scudetto, proprio come aveva promesso mister Antonio Conte: “Gli resteremo attaccati”.
Un’atmosfera magica: “Anema e Core”
Il preludio alla battaglia si è vissuto sugli spalti, dove le due curve hanno dato vita a una coreografia da pelle d’oca. La Curva A ha esposto la scritta “Anema”, mentre la Curva B ha completato con “e core”, in un abbraccio simbolico tra squadra e tifosi. Uno spettacolo che ha scaldato l’anima del Maradona, rendendo l’ambiente ancora più infuocato.
La gara: lotta, sofferenza e trionfo
Il Napoli parte subito forte, trascinato dalla spinta del suo pubblico. Di Lorenzo mette Raspadori in condizione di sbloccare il match, ma il riflesso di de Gea nega la gioia del gol. La Fiorentina risponde con classe e sfiora il vantaggio con Gudmundsson, che manca l’aggancio a pochi passi da Meret.
Al minuto 26, l’urlo del Maradona si alza al cielo: McTominay calcia dalla distanza, de Gea respinge corto e Lukaku, rapace d’area, insacca il tap-in vincente. È l’1-0 che infiamma la bolgia partenopea.
Il Napoli sfiora il raddoppio con Raspadori e Di Lorenzo, che colpisce una clamorosa traversa. La Fiorentina, mai doma, reagisce e va vicina al pari con Kean, che però spreca di testa una grande occasione.
Ripresa: Raspadori protagonista, brividi finali
Nella ripresa, il Napoli riprende a macinare gioco. Al 57’, Raspadori vince il duello con Comuzzo, ma de Gea dice ancora di no. Poco dopo, l’attaccante azzurro si prende la scena: con uno scatto fulmineo si inserisce perfettamente su un passaggio calibrato da Lukaku e firma il raddoppio.
Sembra finita, ma la Fiorentina non si arrende. Gudmundsson riapre i giochi con un gran destro dal limite che buca Meret e riaccende le speranze viola. Il finale è una battaglia: la squadra di Italiano si riversa in avanti, spaventando il Napoli con le occasioni capitate ancora a Kean e Gudmundsson.
Al triplice fischio, il Maradona esplode in un boato liberatorio: il Napoli vince 2-1 e resta in scia dell’Inter, con la promessa mantenuta da Conte: “Gli resteremo attaccati…”.
Cuore e carattere: il marchio di Conte
Questa vittoria è il manifesto del Napoli targato Antonio Conte: grinta, sacrificio e voglia di non mollare mai. La squadra ha saputo soffrire, stringere i denti e colpire al momento giusto, incarnando quella fusione tra “anima e cuore” che le curve avevano idealmente richiesto.
Il sogno scudetto è vivo, il Napoli c’è. E come ha detto il suo condottiero, “Gli resteremo attaccati”.
A cura di Jo D’Ambrosio


