L ’anima del Napoli in 14 punti: è questo il bottino conquistato in rimonta da una squadra che aveva smarrito la voglia e il coraggio. E poi la sfrontatezza di rispondere tono su tono ad avversari del livello di Juve e Lazio, Atalanta e Inter: in questo dato c’è tutta la filosofia di Conte. Fuoco, fame, ferocia. L’ultimo graffio
proprio sabato al Maradona, contro i campioni d’Italia, nello scontro più diretto possibile per uno scudetto vivo come mai dopo l’ultimo turno: la Dea non ha approfittato (al buio) del set point in casa per il primo posto e ha sprecato con il Venezia, titolare del peggior rendimento del campionato in trasferta; l’Inter è andata in vantaggio pensando poi di gestire contro una squadra in emergenza che non vinceva da un mese e quattro partite, ma dopo 65 minuti di conduzione s’è arresa a tre dal gong alla reazione del Napoli. Incessante nella pressione e nella costruzione di una rimonta che a tempo scaduto, se non fosse stato per De Vrij e Acerbi, sarebbe anche potuta diventare un trionfo meritato. Ma a Conte, evidentemente, è andata bene soprattutto la reazione dei suoi uomini, la prestazione di carattere e personalità da grande: sicuramente avrà assorbito con un po’ di rammarico il risultato finale considerando il dominio certificato anche dai numeri, ma allo stesso tempo ha gradito a tal punto la risposta del gruppo da esprimersi così: «Se vogliamo, possiamo». E così nacque il Napoli che crede nello scudetto.
Fonte: CdS






