Il calendario: Coppe e Dea non c’è tregua per i nerazzurri. Restano undici squadre già battute dal Napoli nell’andata

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Meglio stare davanti che inseguire, ma il calendario che attende l’Inter non può lasciare tranquilli, anzi. Ecco perché allungare a +4 sarebbe stato un bel vantaggio. Tra Champions e Coppa Italia, infatti, i nerazzurri non avranno un attimo di respiro. Per cominciare, già prima della prossima sosta, per la truppa di Inzaghi ci saranno gli ottavi di Champions, con il Feyenoord, con un occhio già sui quarti. A cui seguirà pure lo scontro diretto con l’Atalanta. Ad aprile, invece, la semifinale di Coppa Italia regalerà un doppio derby con il Milan, arrivato alla quarta e quinta edizione stagionale. Se queste sono le certezze, Lautaro e compagni non vogliono comunque rinunciare a nulla. L’obiettivo, insomma, è quello sbandierato più volte: giocare più partite possibili. Anche a costo di correre il rischio di rimanere senza nulla in mano.

Il Napoli dovrà giocare undici partite di campionato: stop. Ma la postilla fondamentale è un’altra: dopo il 6 aprile, la strada comincerà a sembrare più in discesa. Il discorso non piacerà a Conte e il campionato ha insegnato che le trappole sono seminate ovunque, dalla montagna al lago, ma il calendario racconta questa realtà: il trittico Fiorentina (domenica), Milan (30 marzo) e Bologna (6 aprile) chiuderà il ciclo delle sfide contro squadre di vertice. Due su tre saranno al Maradona (Viola e Diavolo); in mezzo c’è la trasferta a Venezia del 16. Poi, dopo il Dall’Ara, via con Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma, Cagliari. Quattro in casa, tre fuori. Un dato importante? All’andata il Napoli ha battuto tutti gli avversari che gli restano: undici vittorie su undici.

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