Minervini: “Raspadori può essere fondamentale. Bisogna recuperare solidità difensiva”
Nel corso di “1 Football Night”, programma in onda sulle frequenze di 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini. Di seguito, un estratto delle dichiarazioni.
Cosa ne pensa del gol di Isaksen?
“Sicuramente si poteva fare meglio. C’è stata una serie di eventi sfortunati e qualche errore, ma la colpa maggiore, secondo me, è di Rrahmani. Non puoi mai lasciare quel pallone lì, nel vuoto centrale. È stato troppo morbido nell’intervento. Probabilmente anche il cambio di modulo ha tolto qualche certezza alla difesa, specialmente in avvio, dove sono stati necessari alcuni correttivi. Personalmente avrei fatto una scelta diversa, e mi auguro che contro il Como si torni a una soluzione più stabile, con Di Lorenzo braccetto e Politano a destra. Questo darebbe anche una risorsa offensiva in più, perché altrimenti il Napoli diventa troppo difensivo. Va bene che ha segnato due gol, ma sono arrivati in modo episodico: il primo su un rinvio sbagliato di Provedel e il secondo con un tocco fortuito, con Marušić protagonista in negativo. Serve una maggiore pericolosità offensiva. Di Lorenzo ha già dimostrato di poter fare bene quel ruolo, come nelle prime partite di campionato, ad esempio contro il Bologna, quando segnò un gran gol. Politano, poi, è troppo importante per questa squadra, e rinunciarvi sarebbe penalizzante.”
È il caso di continuare con il 3-5-2?
“L’idea di Conte è proprio quella: avere qualche risorsa dalla panchina, che solo partendo col 3-5-2 ci può essere. Però mi auguro che, con il ritorno di Spinazzola e Olivera, si tornerà al 4-3-3. Spinazzola ha fatto molto bene da esterno alto, forse le sue prestazioni migliori sono arrivate proprio in quel ruolo. A Firenze giocò una grande partita, togliendo certezze agli avversari. Il Napoli, invece, sta sacrificando molte delle proprie sicurezze per dare qualche riferimento in più a Raspadori. Bisogna trovare il giusto compromesso tra ciò che Raspadori può dare alla squadra e ciò che il modulo 3-5-2 toglie in termini di equilibrio.”
Raspadori può essere l’uomo in più del Napoli in questo rush finale di campionato?
“Deve esserlo. Deve prendere fiducia e credere di poter fare la differenza. Il modulo è importante, ma abbiamo visto Raspadori un po’ troppo passivo in alcune occasioni. Dargli certezze con il 3-5-2 può aiutarlo, ma quando il sistema cambierà nuovamente, dovrà trovare il modo di essere il dodicesimo uomo del Napoli. Questo ruolo lo ricopriva prima Neres, che riusciva sempre a incidere entrando dalla panchina. Ora il Napoli ha bisogno che Raspadori prenda il suo posto.”
È un problema di Conte, che non riesce a pescare dalla panchina e dovrebbe affidarsi di più alle seconde linee, o effettivamente non ha a disposizione calciatori all’altezza della situazione?
“Conte è molto esigente, è un tecnico che chiede tantissimo. È altrettanto vero, però, che se non dai mai dieci, quindici o venti minuti a un giocatore, quando poi arriva l’emergenza, non te li ritrovi pronti. Ed è quello che è successo ora. Credo che un compromesso debba trovarlo, anche se Conte non è uno da compromessi: o bianco o nero. L’ha detto lui stesso, con una battuta, in conferenza stampa. Però deve trovare un equilibrio, perché altrimenti si verifica ciò che abbiamo visto: ti trovi in emergenza e devi lanciare nella mischia un giocatore come Rafa Marín, che non ha mai giocato un minuto. Oppure Billing perde fiducia perché si chiede: ‘Ma io quando potrò ritagliarmi dieci minuti, giusto per farmi vedere con la maglia nuova?’. Abbiamo visto tante volte giocatori che non venivano impiegati e si diceva fossero scarsi, poi invece in campo, in altri contesti, facevano bene. Serve più equilibrio. Pensavo che siamo di fronte a due antipodi: da una parte c’è Conte, che fa fatica a far giocare chiunque, dall’altra c’è Inzaghi, che invece fa troppi cambi e a volte crea problemi. Ieri Inzaghi ha perso la partita con la Juve proprio a causa dei cambi. Li fa sempre in maniera schematica, quasi computerizzata, e secondo me è una cosa folle. Togliere Bastoni, che è uno dei difensori più forti, al 60° minuto, cambiare l’attacco e gli esterni… Lui li fa giocare, è vero, ma a volte esagera. Molti dicono che la rosa dell’Inter sia molto più forte di quella del Napoli, ma io non sono d’accordo. La difesa dell’Inter è sicuramente più forte, ma se parliamo di attacco, il discorso cambia. Ad esempio, Raspadori è meno forte di Correa? Simeone è meno forte di Arnautović? Certo, alcuni giocatori dell’Inter sono improponibili, lo abbiamo visto, però almeno giocano e ruotano. Qui invece no. Qualche domanda sulla gestione bisognerebbe farsela. Detto ciò, Conte sta facendo un miracolo, e su questo non ci sono dubbi.”
Antonio Conte ha sistemato la difesa del Napoli? E se sì, in che modo?
“Il tema della difesa è attualissimo, perché il Napoli è stata la miglior difesa d’Italia e d’Europa per un tratto. Non prendeva mai gol. Ma quello che è accaduto nelle ultime partite certifica un cambio di rotta. Il Napoli ha sempre segnato, contro la Roma, l’Udinese e la Lazio, ma non ha vinto nessuna di queste gare, perché ha sempre subito gol. Se non si recupera quella solidità difensiva che permetteva a Meret di chiudere spesso con dei clean sheet, diventa complicato. La domanda è molto pertinente. Sono convinto che Conte sia molto arrabbiato per questa situazione. Per rispondere nel dettaglio: Conte aveva migliorato l’intera fase difensiva, ma, con l’assenza di alcuni elementi e i cambiamenti forzati, si sono innescate delle dinamiche che hanno stravolto l’equilibrio. Ha dovuto rinunciare a Buongiorno, ha lavorato con Juan Jesus, che ha fatto molto bene, ma poi ha perso anche gli esterni. Ora c’è Juan Jesus che gioca come terzo a sinistra, Buongiorno che rientra ma può giocare solo 60 minuti… insomma, cambia tutto di nuovo. Speriamo che trovi stabilità questa difesa.”
