Bellucci: “Il campionato italiano è così e Conte lo sa bene”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Bellucci, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Bologna. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Una Serie A è davvero avvincente: non c’è una squadra che riesca a scappare e, sebbene ormai sembri delinearsi una lotta a due tra Napoli e Inter, dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?
“Per ora sicuramente è così. Il risultato di ieri sera ha fatto esultare sia i tifosi della Juve, perché stavano disputando una partita importante per il prosieguo della stagione, sia quelli del Napoli, che temevano di perdere il primato. Ma pareggiare certe partite ci sta, e alla fine quel punto guadagnato ha dato ancora più valore alla corsa del Napoli. Tuttavia, il Napoli sta mostrando segnali un po’ preoccupanti dal punto di vista fisico. Mi sembra che la rosa, rispetto a quella dell’Inter, sia un po’ più corta. In un attimo si passa dal pessimismo all’ottimismo. Il campionato italiano è così: non molla mai nessuno. Conte lo sa bene quando dice ai tifosi e alla stampa di rimanere con i piedi per terra, perché le altre squadre sono forti quanto, se non più, del Napoli a livello di organico.”
Nel 3-5-2 c’è stato modo di vedere Raspadori forse nel suo ruolo più congeniale, quello di seconda punta. Può essere lui l’uomo in più del Napoli in questo rush finale?
“Sicuramente sì, sia a livello mentale che fisico. Avrà più energie rispetto agli altri perché ha giocato meno, ma è un giocatore di qualità. Inoltre, con Lukaku si trova bene, quindi Conte ha un’opzione in più quando anche quando mancano gli esterni. Alla prima gara da titolare nel 3-5-2, infatti, è stato probabilmente il giocatore che si è messo più in evidenza in senso positivo. Il Napoli, però, resta in emergenza a livello di uomini.”
Quando Conte va in difficoltà nel sostituire Mazzocchi infortunato, sta implicitamente ammettendo di non fidarsi delle seconde linee?
“Lui ha semplicemente detto la verità: aveva già dovuto adattare Mazzocchi in un ruolo che non è il suo. Quando sei in emergenza, devi fare di necessità virtù. Questo dimostra che la rosa è corta e che forse si sarebbe dovuto fare qualcosa in più nel mercato di gennaio.”
Quindi, secondo lei, il problema nasce dal mercato invernale?
“Quando lotti per lo scudetto, un allenatore si aspetta sempre il massimo. È anche una forma di riconoscimento per il lavoro svolto. Da fuori, sicuramente, ci si aspettava qualcosa in più. In fondo, se il Napoli non dovesse vincere lo scudetto, Conte potrebbe dire che finché ha avuto una squadra completa era primo in classifica, poi le cose sono cambiate e non ha più avuto il supporto necessario.”
Potrebbe verificarsi una situazione del genere?
“Conte ha un carattere talmente forte che, se fosse così, lo direbbe senza problemi. Basta ascoltare le sue conferenze stampa: se c’è un problema, state certi che lo dirà apertamente. Speriamo però di raccontare un altro epilogo, magari con il Napoli campione d’Italia. Ce lo auguriamo tutti. Sarebbe il quarto scudetto per il Napoli. Quando giocavo con quella maglia, francamente non avrei mai immaginato che il Napoli potesse diventare una realtà così solida per vent’anni.“
