Lazio-Napoli, la sfida passa dal centrocampo e dagli esterni

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A poche ore dal fischio d’inizio di Lazio-Napoli, le scelte tattiche dei due allenatori assumono un ruolo centrale nella sfida. Marco Baroni avrà il vantaggio di poter scegliere tra due soluzioni: un centrocampo più folto con Dele-Bashiru accanto a Rovella e Guendouzi, oppure un attacco più incisivo con Pedro alle spalle di Castellanos, affiancato da Zaccagni e Isaksen sulle fasce. Un’opzione che darebbe maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva biancoceleste.

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Antonio Conte, invece, si trova nella condizione di dover adattare il proprio schieramento alle emergenze. Il tecnico partenopeo sarà costretto a cambiare sistema, rinunciando all’attacco a tre e optando per una soluzione più fluida: Raspadori affiancherà Lukaku in un reparto offensivo che sarà più un “uno e mezzo” che una vera coppia d’attacco, con l’ex Sassuolo incaricato di muoversi intorno al gigante belga per creare spazi e combinazioni.

La chiave del match potrebbe essere proprio sulle fasce. Conte è consapevole che la Lazio trova le sue risorse migliori sugli esterni, dove si muovono due ali tecniche e veloci come Zaccagni e Isaksen, supportate da un terzino di spinta come Tavares, l’uomo degli assist. Per arginare questa minaccia, il Napoli cercherà di allargare le mezze ali e chiederà ai propri esterni un lavoro extra in fase difensiva, nel tentativo di contenere le discese avversarie.

Tattica, adattamenti e individualità: Lazio-Napoli si preannuncia come una sfida giocata su più piani, dove ogni dettaglio potrebbe fare la differenza.

Fonte: Corriere dello Sport

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