« “Step on Football” nasce dal nostro desiderio di provare a parlare con la gente perché ci sono tanti punti di vista nel calcio. Ci piace metterli insieme e riuscire ad analizzarli. E onestamente mi piace il fatto di avere il contatto con la gente, chattare con loro e rispondere alle loro curiosità».
«È vero: sui social non esisto più. È stata una scelta fatta di comune accordo con mia moglie Lara che aveva anche più seguito di me».
«Arrivi a un certo punto nel quale devi scegliere se vuoi proteggerti e rimanere una coppia autentica o diventare una coppia social. E diciamoci la verità: di questi tempi non è che le coppie social funzionano troppo. E poi sto meglio così anche per quello che è il mio lavoro di adesso. Ogni tanto vedo su X che ci sono insulti uno dietro l’altro e francamente non so come oggi riuscirei a gestire una cosa del genere. Non faccio più il calciatore, sono più fragile nel lavoro di opinionista perché sono all’inizio e devo imparare ancora tanto. Diciamo che lasciare i social è stata una scelta legata alla privacy, ma anche voleva essere l’occasione per dare un esempio alle nostre figlie. Non è quello il futuro che mi piacerebbe per loro: tutto il giorno a postare foto. Mi piacerebbe imparassero a fare altro».
«Sono due ragazzine di 16 e 9 anni. La più piccola non ha ancora il cellulare, la maggiore l’ha avuto solo l’anno scorso. Cerchiamo di farle vivere in un altro modo».
«Li ha ma tutti profili chiusi. Magari all’inizio si ribelleranno sia lei che la sorella più piccola, ma sono sicuro che poi seguono l’esempio che hanno in casa».
«Ho studiato il calendario. Se il Napoli sarà primo il 6 aprile, poi vincerà il titolo. Non vedo come possa calare la tensione con partite sulla carta dove parti sempre favorita. E poi c’è Conte che non lo permetterebbe alla squadra: piuttosto ribalta lo stadio. Certo, fino a quel giorno ha ancora scontri diretti e insidie. Ma la sensazione che ho del Napoli di oggi è quella di una squadra molto forte».
«No. Così come non mi aspettavo questo Conte così evoluto».
«Conte è un allenatore che non trova compromessi in se stesso. Vuole il massimo anche quando la squadra non è da sogno. Non so dove trova la fame per andare ad evolversi ancora».
«No, sarà una corsa punto a punto. Inzaghi, per come lo conosco, penserà alla Champions ma senza mettere da parte lo scontro con Conte. Antonio, invece, non molla mai. Lo scontro diretto di marzo sarà fondamentale».
