Zero minuti in campo, ma tanta voglia di mettersi in mostra quando gliene sarà data l’opportunità. Philip Billing viene dal Bournemouth e sta cercando di assimilare nel più breve tempo possibile il metodo Conte. «È uno dei motivi per cui sono venuto qui – ha spiegato il danese a Radio Crc -. Conte è un vincente e in allenamento devi essere sul pezzo ogni giorno. Sono venuto a Napoli per imparare e diventare un giocatore migliore: penso che lui sia l’uomo perfetto per questo». Si legge sul Corriere dello Sport.
Vita dura, per il centrocampista arrivato dalla Premier. S’è trovato in una squadra prima in classifica e con giocatori, nel suo reparto, che al momento sembrano intoccabili. «Quando vieni dall’estero in una situazione come questa, sai di dover trovare il tuo posto, ma qui sono tutti grandi – ha proseguito -. Il rapporto tra i miei compagni di squadra è come quello di una famiglia. Tutti sono stati gentili con me e cercano di aiutarmi. Ho solo cose positive da dire sul gruppo che ho trovato qui: lavorano duramente».
STUDIARE I COMPAGNI. A cominciare da McTominay e Anguissa, due totem del centrocampo azzurro. «Grandi giocatori, mi diverto ad allenarmi con loro, li osservo per vedere cosa fanno, come si muovono. Parto dal mio modo di giocare, ma cerco anche di imparare attraverso loro». Il camerunese c’era già, lo scozzese invece s’è subito inserito e non ha pagato lo scotto della Serie A. «Rispetto alla Premier League – ha spiegato Billing -, ciò che più ha impressionato è l’aspetto tattico del campionato italiano.
Questo ti spinge ad usare molto di più il cervello. Ogni giorno infatti ci concentriamo sulla tattica e mi piace: ti aiuta a capire meglio il gioco». Sperando presto di vivere sensazioni come quelle percepite sulla propria pelle dopo la vittoria sulla Juventus al Maradona. «È stato da pelle d’oca vedere lo stadio pieno e i tifosi cantare con passione per tutta la partita – ha concluso -. È molto diverso da dov’ero prima». Da Bournemouth a Napoli, il passo è grande.