Il Napoli chiude il calciomercato invernale con il colpo Noah Okafor, attaccante svizzero che arriva in azzurro in prestito dopo un anno e mezzo di militanza con la maglia del Milan.
Non una sessione entusiasmante per il club azzurro e i tifosi napoletani: Antonio Conte ha perso quattro pedine tra Caprile, Folorunsho, Zerbin e soprattutto Kvaratskhelia (venduto al Paris Saint Germain per oltre 70 milioni) e si è ritrovato in squadra Scuffet, Billing, Hasa oltre lo svizzero ex rossonero.
Colpi che non fanno di certo volare la fantasia della piazza: i napoletani si aspettavano almeno un colpo a effetto dopo la cessione faraonica del georgiano, per rimpiazzare il buco nella rosa a disposizione e per inseguire il sogno scudetto che è l’unico vero obiettivo a febbraio ormai cominciato.
Ma le sessioni di calciomercato invernali non esaltanti non sono una rarità per il Napoli di De Laurentiis, soprattutto quando la squadra è impegnata nella corsa per il titolo.
2010/11
Il Napoli di Mazzarri è secondo in classifica, gli azzurri inseguono il Milan ma quell’inverno arriveranno solo Victor Ruiz e Mascara.
Due colpi che non aiuteranno la rimonta. Saranno 9 i milioni spesi a gennaio, gli azzurri chiuderanno al 3° posto in classifica dietro Milan e Inter.
2012/13
Al giro di boa della stagione, il Napoli è 2° in classifica e insegue la Juventus a -5. Saranno i bianconeri ad aggiudicarsi il campionato, in dotazione a Mazzarri arriveranno Armero e Rolando oltre al ritorno in azzurro di Emanuele Calaiò.
Anche quella volta non bastarono per il successo con gli azzurri che finiranno poi secondi a -9 dalla capolista. Il club spese appena 2 milioni in quella sessione.
2015-16
La sessione invernale più famosa per i tifosi azzurri è quella della stagione 2015/16, con il Napoli di Higuain e Sarri che lotta con la solita Juventus e a gennaio si ritroverà l’arrivo di Grassi e Regini per un totale di 9,5 milioni di euro impegnati.
La sorte fu anche beffarda: il centrocampista italiano si rompe il ginocchio al primo allenamento: il segnale di una seconda parte di stagione non all’altezza con i sogni.
Napoli 2017/18
La storica stagione dei 91 punti (ancora oggi da record nella storia napoletana) non vide un grande aiuto dal mercato di metà stagione.
A Napoli arrivarono Machach e Milic, ma entrambi a costo zero, senza impegni economici per il club. La squadra alla fine si arrenderà tra il gol di Koulibaly a Torino e il ko clamoroso a Firenze.
Napoli 2023/24
La stagione dei sogni con Luciano Spalletti alla guida non racconta molto. Arriveranno Gollini e poi anche Bereszynski per rimpiazzare le partenze di Sirigu e Zanoli. Ma nulla più.
E a quel gruppo già ben lanciato in vetta a quel punto bastò per vincere il terzo scudetto della storia napoletana.
Fonte: Il Mattino

