Cuore, anima, polmoni e cervello. Erano tre, ma nel secondo tempo sembravano sei. Frank Anguissa, Stanley Lobotka e Scott McTominay: imprescindibili, giganteschi, straripanti, dominanti. I vecchi saggi del calcio dicevano che le partite si vincono a centrocampo…Scrive il CdS: “E’ vero che Anguissa e McTominay sono praticamente attaccanti aggiunti in fase di sviluppo, ma lo è altrettanto che l’apporto complessivo di entrambi è mostruoso: totali, completi, box to box.
Lavorano senza sosta anche in fase di non possesso, sono irrefrenabili e instancabili. Titolari di una condizione fisica spaventosa.[…] A loro si aggiunge Lobotka. Lo slovacco è il meno efficace dal punto di vista realizzativo – un assist – ma fa girare la squadra e in fase difensiva è cresciuto in maniera esponenziale, favorendo un equilibrio che altrimenti scoppierebbe considerando l’atteggiamento tattico delle mezzali. […] Lobo, dicevamo, è diventato uno specialista di riconquiste e possessi guadagnati: 6 con la Juve. Ha arretrato il suo raggio d’azione, però sa come gestire e dosare. Costruisce e poi copre. Si dedica alle preventive. Va in pressione e in copertura. Un regista equilibratore, magari più semplice nella giocata ma anche più dedito a compiti di sacrificio che a un certo punto incidono necessariamente sulla lucidità”
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