14.50 – Termina qui la conferenza stampa
Quando rientrerà Buongiorno?
“Alessandro deve rimettersi in pista perché ha perso un po’ di massa muscolare. Non sono il tipo che spinge per avere gli infortunati a disposizione avendo io subìto tanti infortuni in carriera. Il ragazzo è rientrato in gruppo, ma non è ancora il momento di forzare”.
Un pensiero sul mercato condotto fin qui?
“In ogni sessione c’è l’opportunità per migliorarsi. Io sono venuto a Napoli per aiutare il presidente in un momento di difficoltà e fra noi c’è molta chiarezza. So bene di avere un gruppo di ragazzi con i quali posso andare in guerra: se qualcuno arriva bene altrimenti resteremo questi. Serve esser consapevoli che, se si andrà in Europa, siamo in pochi”.
Quanto il mercato di gennaio può accelerare il tempo del suo percorso?
“Ogni finestra ti può migliorare, se non sarà adesso o a giugno dovrai farlo perché vogliamo tornare in Europa e oggi come rosa dobbiamo sicuramente nell’eventualità, ma senza mettere le mani, affrontare il discorso. Vale per tutte le squadre, ogni finestra se fatta nella giusta maniera ti rinforza per il presente e per il futuro. Il mercato fatto in estate mica sarà solo per il presente, anche per il futuro, ci sono giocatori che potranno stare qui tanti anni, mettere così delle basi e poi aggiungere dei pezzi. Ciò che abbiamo fatto quest’estate… siamo stati bravi e fortunati, non è mai semplice non sbagliarne neanche uno. Basta guardare il mercato di due anni fa, spendendo 100mln, il presidente lo rimarca sempre, alla fine tutti sono andati via in prestito. E’ importante spendere i soldi, ma nella giusta maniera e non buttarli. A casa mia si è sempre dato valore al denaro”.
Esistono squadre imbattibili oppure no?
“No, prima o poi devi perdere perché la sconfitta fa parte della vita. La Juve ha calciatori molto forti ed ha fatto un ottimo mercato. Come il Milan e l’Inter, è una squadra della quale serve avere grandissimo rispetto perché parte ogni anno per vincere. Come l’obiettivo che ho in testa io: vincere!”
Vivendo la città, c’è la percezione che la gara contro la Juve non sia “normale” per i tifosi azzurri?
“Io quotidianamente sto percependo che tutte le gare per i tifosi del Napoli non sono “normali” (ride, ndr). Noi dobbiamo considerare ogni partita “la” partita per mettere fieno in cascina e per incamerare autostima e fiducia. Queste partite presentano un altissimo indice di difficoltà: la Juventus è un osso duro e finora nessuno l’ha battuta”.
Non ci aspettavamo Conte al megafono.
“Puntualizziamo. Io non ho preso il megafano, mi è stato dato. Qualcuno può credere che fosse nella valigia. Mi è stato dato per dire due parole, siccome al giorno d’oggi ringraziare è sempre più difficile. E’ difficile sentirlo, ma è il minimo che potessi fare per me e la squadra ringraziare i tifosi che prima e dopo il viaggio a Bergamo si sono riversati in questa maniera incredibile. Mi è stato chiesto perché, sinceramente, saremmo ancora a Capodichino se io non avessi detto qualcosa. Sono situazioni che ti fanno percepire dove sei, che passione c’è, come viene vissuto il calcio e sono sicuramente delle cose che ti porterai sempre, a prescindere, nella tua vita. Stiam parlando di una partita, la seconda di ritorno, quindi ringrazio ancora a nome anche dei calciatori tutta quella gente che ha sacrificato il proprio tempo per salutarci. Mi sono sentito in dovere di ringraziare chi fa sacrifici per il Napoli”.
Il distacco in classifica dai bianconeri dice oggi +13. Sono più i demeriti bianconeri o i meriti azzurri?
“Va detto che innanzitutto la Juventus è imbattuta, quindi non ci sono demeriti. Alcuni pareggi potevano essere vittorie, ma quel che conta è che noi lo scorso anno siamo arrivati dietro alla Juve di 18 punti. E’ importante ricordare da dove si è partiti ma non va dimenticato il gap di un anno fa”.
Cosa manca a questo Napoli per dare anche qualcosa in più del “fastidio” dato finora?
“Serve continuare a rafforzare il percorso già iniziato, non si può ritenere concluso un percorso iniziato da appena sei mesi. L’augurio è quello di proseguire tutti insieme. Mancano ancora delle cose, nonostante tutto proceda speditamente. E’ impossibile pensare di vincere da un giorno all’altro ma è necessario tirare sempre fuori il meglio. Servono altri step, tempo e pazienza. Ognuno può pensare a quel che vuole, ma dall’interno noto che vanno ancora fatti dei passi importanti”.
Sono passati 14 anni dal suo arrivo alla Juventus. Al netto di tutto ciò, è migliore il Conte di ieri o quello di oggi?
“Sono arrivato alla Juve nel 1991 da calciatore, non mi togliete la giovinezza (ride, ndr). Fra calciatore e allenatore ho trascorso gran parte della mia vita calcistica con i colori bianconeri ed è stata una grande esperienza di vita. Oggi cerco di migliorarmi giorno dopo giorno, è un dovere ed uno stimolo farlo quotidianamente. Mi sento una persona molto più completa e son passato anche da club importanti. E’ inevitabile che in un percorso s’immagazzini esperienza; studiare ed aggiornarsi quotidianamente fa sempre la differenza ad ogni livello. Ricercare l’eccellenza è una passione ed un dovere perché allenare brucia energie fisiche e nervose”.
14.30 – Inizia la conferenza
Oggi l’allenatore del Napoli Antonio Conte parlerà in conferenza stampa dal Maradona per presentare la gara di sabato contro la Juventus.
Il Napoli si appresta a giocare la sfida per eccellenza, quella contro la Juventus, al Maradona per la gara di ritorno. Appuntamento sabato pomeriggio 25 gennaio alle ore 18,00, mentre per la conferenza stampa di Antonio Conte che presenterà la partita dovremo aspettare oggi pomeriggio alle 14,30. Potrete seguire in diretta le parole del tecnico partenopeo qui su Ilnapolionline.
