Dal 18 agosto al 18 gennaio, il capolavoro di Conte in 21 giornate. Cinque mesi travolgenti

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Il Napoli è tornato da Bergamo ed è stato travolto da cinquemila tifosi a Capodichino: una notte di festa e sogni. All’alba di un’altra settimana in cima alla classifica – la quattordicesima – che culminerà nella sfida di sabato con la Juventus al Maradona, già sold out da giorni. Non sarà mai una partita qualsiasi. Come mai banali sono le dichiarazioni e i concetti di Antonio Conte: l’anima della festa e della squadra. L’autore di un capolavoro che dopo 21 giornate e 5 mesi di campionato – dal 18 agosto al 18 gennaio – comincia ad attrarre folle di visitatori. Il Napoli non è più il cigno spaventato che un anno fa dilapidava il patrimonio dello scudetto, ma è tornato la grande squadra che ha vinto quel titolo. Però ben diversa: senza Osi, Kvara, Zielinski, Lozano, Mario Rui, Elmas e Kim ma con Neres, Lukaku, McTominay, un Buongiorno che le ultime cinque vittorie le ha applaudite dal box infortuni e una vecchia guardia scintillante come e più di due anni fa. Curando ogni dettaglio e superando ogni ostacolo – l’ultimo: la cessione di Kvara -, Conte ha plasmato un Napoli con la pazienza del ragno, la furbizia della volpe, il coraggio del leone, il veleno del cobra. Nulla è casuale nel cammino della squadra e non dovrà esserlo anche il mercato: lo scudetto che sembrava una chimera estiva e un sogno autunnale, oggi è un obiettivo possibile. Soprattutto con un paio di rinforzi da scudetto.

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